Diviso nel tifo per entrambe le squadre che domenica si affronteranno al Barbera ma anche consapevole che sia Palermo che Salernitana hanno le potenzialità per arrivare a braccetto in serie A. Parole di Francesco Ciccio Galeoto oggi 52 anni, palermitano di nascita, che ha giocato sia nella squadra rosanero (67 presenze) che nella Salernitana (34 volte) e dove, dice, ha trovato la sua vera consacrazione perchè non dimentichiamolo fu la stagione 1997 – 1998 e con quella cavalcata meravigliosa si arrivò nella massima serie con il profeta Delio Rossi in panchina.
Quasi si commuove quando si parla di quella stagione di 26 anni fa. «Si perchè, ricorda, eravamo partiti senza pretese, diciamo per salvarci. Ma con un grande gruppo quale era quello di quell’epoca abbiamo addirittura vinto il campionato con ben due mesi di anticipo. Pazzesco davvero quella cosa eccezionale che abbiamo fatto»
Eppure la sconfitta interna contro il Chievo Verona vi poteva davvero far perdere la bussola, come si dice in gergo?
«Si, hai ragione ma ci siamo rimboccati le maniche e nella trasferta di Reggio Emilia abbiamo tirato fuori la grinta che per la verità non avevamo mai perso e abbiamo portato a casa la vittoria con l’unico mio gol che realizzai in quella stagione che è stato, direi, determinante per ricominciare a far sognare l’eccezionale e meraviglioso pubblico di Salerno»
Tutte gare da 10, Galeoto quelle che avete disputato in quel campionato visto che c’era davvero tanto feeling tra di voi?
«Ma si perchè secondo me il primo step per arrivare a grandi traguardi è l’unione. Nel momento in cui c’è nessun traguardo diventa impossibile. Pensa che abbiamo subito la prima sconfitta alla 17esima giornata a Foggia, nella città natale di Rossi. Ebbene siamo tornati a Salerno e il mister ci ha fatto tornare in campo subito, il giorno successivo senza farci riposare. Poteva sembrare una punizione ma tutti noi l’abbiamo accettato bene»
Da ex difensore c’è qualcuno che somiglia a quel Galeoto in questa Salernitana?
«Guarda credo proprio di no. Questo calcio moderno è diverso da quello nostro. Non si gioca come si giocava allora, oggi è cambiato tutto. Oggi non si gioca più una partita come la sentivamo o la vedevamo noi a quel tempo»
La Salernitana, in difesa, non è che stia facendo bene. Subisce molti gol anche se nelle ultime due giornate si è fermata questa emorragia di reti. Quali secondo te potrebbero essere i rimedi per mettere a posto la situazione?
«Penso che c’è bisogno solo di un pò di tempo, di registrare i vari reparti e non avere quella voglia di mettere tutti in discussione. Martusciello, che è un tecnico che ho avuto ad Arezzo, viene dalla scuola di Sarri, predilige il gioco offensivo visto come fa giocare le sue squadre. Dunque pian piano riuscirà a trovare il bandolo della matassa»
Domenica proprio contro il Palermo al Barbera sarà dura fermare le bocche di fuoco rosanero?
«Bisogna fare molta attenzione agli Insigne, ai Di Francesco, allo stesso Brunori e Di Mariano. Insomma ci sarà da lottare ma io non dimentico che la squadra di Dionisi anche se ha vinto le due ultime gare in trasferta in casa non è che sia andata bene contro Cesena e Cosenza con due pareggi a reti
bianche. Dunque…»
E sui tifosi Galeoto cosa dice e se si sente ancora o vede compagni di squadra dell’anno magico a Salerno?
«Sulla tifoseria granata non posso che parlare bene, anzi benissimo. Ma anche i palermitani non sono da meno. Ricordo la spinta che avevamo noi in campo a Salerno dagli ultras ma anche da tutto lo stadio quando scendevamo in campo. Fu un anno e mezzo della mia permanenza a Salerno eccezionale.
Tornando ai tifosi bisogna ricordare che non si fermavano mai nella spinta alla squadra e noi calciatori in campo la avvertivano. Ma devo dire che anche i tifosi palermitani sono come i salernitani. Seguono ovunque la squadra, anche in capo al mondo e domenica sarà davvero una bella lotta dei tifosi in questa splendida partita con questa cornice eccezionale. Sui miei ex compagni di quella stagione vedo spesso i fratelli Giacomo e Giovanni Tedesco che sono palermitani come me, ho sentito qualche volta telefonicamente sia Di Vaio che Ferrara».
A proposito della gara del Barbera. Ciccio ci sarai domenica in tribuna per assistere da doppio ex della partita?
«Spero di esserci. Ti dico questo perchè seguo attualmente una squadra di prima categoria e non solo quella perchè avendo anche la scuola calcio che si chiama Ciccio Galeoto seguo anche 190 bambini dai 4 anni in avanti che si stanno avvicinando a questo sport. Potrebbe essere difficile per gli impegni ma voglio esserci lo stesso»
Una bella lotta tra Salernitana e Palermo. Ma quali sono secondo te le altre squadre che potrebbero giocarsi la promozione oltre alle tue due favorite?
«Siamo solo all’inizio della stagione. Dico che Sassuolo e Cremonese potrebbero essere le squadre che daranno fastidio. Ma io sono sempre sicuro, come ti dicevo dall’inizio, che festeggeremo la serie A sia il Palermo che la Salernitana. Dopo quella retrocessione assurda della passata stagione (e ci sono rimasto davvero male) spero che i granata si riprendano subito la categoria che meritano. La Salernitana deve stare sempre in serie A come l’Empoli che non molla mai di un centimetro la massima categoria da anni.
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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