Oltre 33 giorni di battaglie, di sostegno, di vicinanza, di articoli, trasmissioni, comunicati e iniziative utili a far sentire la propria vicinanza alla Salernitana. E tutto questo a cosa è servito? Assolutamente a niente. Perchè poi i calciatori, forse con la mente ancora alle vacanze o alla futura destinazione, hanno offerto una prova imbarazzante e a tratti vergognosa a Marassi contro una squadra altrettanto scadente come la Sampdoria.

Ci si aspettava uno scatto d'orgoglio, una prova d'onore, quantomeno la capacità di trasformare il senso di ingiustizia in rabbia agonistica ancor di più per la presenza della proprietà che, stavolta, ha fatto di tutto per mettere la squadra nelle migliori condizioni per esprimersi. Niente di niente. Nè un fallo di frustrazione, nè una protesta per gli errori arbitrali, nè un contrasto duro, nè un po' di coraggio dopo l'1-0 della Samp. 

Nella stagione 2023-24 il gruppo era stato la rovina della Salernitana, in quest'annata possiamo dire che è accaduta la stessa cosa. Altro che bonifica, altro che bava alla bocca, altro che assatanati. Nessuno di questi calciatori (forse Amatucci e in parte Ferrari) sarà ricordato con affetto dai tifosi, dovesse arrivare anche la miracolosa salvezza. Nessuno ha saputo incarnare i sentimenti della gente cucendosi addosso la maglia granata come una seconda pelle e rendendosi conto dell'amore smisurato di un popolo che ha portato mediamente 17mila persone in casa e 1500 fuori.

E cosa abbiamo visto? Verde che ride e scherza con i giocatori del Cittadella mentre gli altri attendevano il risultato di Juve Stabia-Sampdoria, Adelaide che vive gli ultimi minuti di Marassi col sorriso sulle labbra guardando i tifosi avversari e non il campo, capitani che non esultano dopo un gol al 99', oltre alle segnalazioni di uscite fuori orario sulle quali preferiamo non soffermarci pur essendo voci particolarmente insistenti.

Domenica questo gruppo che non è mai diventato squadra avrà l'ultima chance per dimostrare un minimo d'orgoglio. Certo, quasi tutti andranno via in virtù di un progetto triennale talmente coerente da puntare quasi esclusivamente su prestiti e gente a fine carriera. Ma chi è calciatore e professionista vero ce l'ha nel DNA la voglia di combattere e di sputare metaforicamente sangue su tutti i palloni. Riusciranno i granata a onorare l'impegno o sarà un'altra scampagnata senza rispetto per la gente?

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 18 giugno 2025 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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