L'ex attaccante della Salernitana Gerardo Fusco ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Sport Insider, in cui parla dell'addio ai granata e della sua esperienza attuale alla Cavese. "So che il mio cognome fa tanto. Soprattutto per quello che mio papà ha fatto alla Salernitana. Mi ha sempre consigliato molto. Quando era il mio allenatore e dovevo parlargli da capitano, per il gruppo, non ho mai avuto problemi a farlo. Sempre nel rispetto dei ruoli. Papà mi ha insegnato molto bene l'educazione e come comportarmi, mi ha dato consigli preziosi e continua ancora a darmeli. Cerco sempre di averlo come un esempio di professionalità, umiltà e punto di riferimento. Se sono la persona che sono, è anche grazie a lui e mi ritengo ancora più fortunato perché conosce la carriera che sto cercando di intraprendere".

Sul debutto con la maglia della Salernitana.
"Ricordo la convocazione. Ero al bar con i miei amici e mi sono ritrovato un messaggio in cui mi veniva detto di correre in albergo per il ritiro. L’esordio è stato incredibile, anche se è coinciso con un momento molto negativo per la squadra, che era quasi aritmeticamente retrocessa. Lo speaker dell’Arechi pronunciò il mio nome anche con una certa enfasi, vista la storia di papà. Io entrai in campo e quasi mi misi a ridere. L'addio è stata una decisione subita ma tagliare quel cordone è stato un bene".

Sulla Cavese.
"È stato importante farsi trovare pronti. Con mister Prosperi ho un bel rapporto. Sono un attaccante, vivo per segnare. Ma sarei stato il giocatore più felice del mondo se avessi saputo che anche senza gol, la Cavese sarebbe uscita da un momento difficile".

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 12 novembre 2025 alle 11:00
Autore: Lorenzo Portanova
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Caporedattore dal 2023
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