Il discorso stucchevole che vien fuori dalla mortificante sconfitta del Meazza di Milano contro l'Inter francamente non ci trova d'accordo. Infatti in tanti dicono: non era contro la capolista che questa Salernitana dovesse far punti per iniziare il suo discorso per la salvezza. Ma perchè? Si perchè ci sono modi e modi di perdere ma farlo in quel modo, come lo ha fatto la squadra granata ora affidata a Fabio Liverani ci lascia interdetti. Forse anche esterrefatti perchè è stata quella di San Siro una delle partite più brutte di questi tre anni nella massima serie. Eppure ci sono state altre compagini impegnate come la squadra granata nella bassa classifica che nel tempio del calcio meneghino hanno dato filo da torcere alla squadra di Simone Inzaghi. Poi hanno perso, dirà qualcuno, ma il bello del calcio è proprio questo. C'è sempre un vincitore e uno sconfitto ma farlo a testa alta è la cosa più bella che si possa fare e potendolo fare a San Siro, con settantamila presenze sugli spalti ma anche con ben 1500 tifosi granata che malgrado l'ultimo posto in classifica da inizio stagione sono sempre dietro la squadra del cuore sarebbe stato un segnale incoraggiante.

Certo le dichiarazioni di fine gara dello stesso Liverani lasciano alquanto perplessi. Una squadra senza spina dorsale, una squadra che non ha battuto un solo calcio d'angolo, una squadra che non ha tirato mai in porta rappresentano un segnale da non sottovalutare. Anche in vista delle prossime quattro, cinque gare che si giocheranno contro squadre sulla carta abbordabili e, dunque, in grado di poter mantenere ancora accesa una fiammella della "speranza" che francamente oggi, dopo la penosa esibizione di Milano ci sembra una vera e propria utopia.

Liverani ha detto anche che dalla ripresa degli allenamenti, dopo aver rivisto il mortificante 4 a 0 contro la squadra di Simone Inzaghi guarderà negli occhi tutti i calciatori che ha a sua disposizione per vedere chi vuole impegnarsi fino al termine della stagione e chi magari, non credendoci più, vorrà rimanere ai margini. Penso sia giusto fare in questo modo ma consentitemi di dire che il termine disimpegnarsi non dovrebbe essere neppure preso in considerazione. La serie A è un bene primario, di tutti e non può essere magari lasciato al caso perchè non c'è nei calciatori (o in molti di loro), come è venuto fuori anche dalle parole dell'ex tecnico della Ternana, l'animus pugnandi del quale si avvantaggiano sia loro ma anche e soprattutto una città intera ed una provincia, che con la nostra Salernitana in serie A può sempre fare quei voli pindarici che in questi tre anni di permanenza nell'Olimpo del calcio nazionale ci ha davvero dato tanto in ogni settore. Potrebbe sembrare un paradosso ma forse è così...

Sezione: Editoriale / Data: Dom 18 febbraio 2024 alle 00:00
Autore: Enzo Sica
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