Dispiace per l'ormai ex mister della Salernitana Fabrizio Castori, brava persona e bravo allenatore che ha saputo farsi volere bene da una piazza che in un passato remoto lo aveva già criticato per la sua negativa esperienza sulla panchina granata. È giunto a Salerno per la seconda volta tra i malumori generali della tifoseria ed ha trasformato un sogno in realtà. Molti dei meriti della promozione sono del tecnico marchigiano che ha plasmato una squadra a sua immagine e somiglianza e l'ha portata a raggiungere quell'obiettivo in cui pochi credevano. Nel mondo del calcio però non può esistere riconoscenza nè sentimentalismo, il destino di un allenatore dipende quasi esclusivamente dai risultati, che sono del tutto mancati in questo inizio di stagione. Spesso la colpa non è del mister ma è proprio lui a pagare. Certo è che qualcosa è stato sbagliato, da alcune scelte sul mercato ad altre durante le partite. I problemi societari della Salernitana li conosciamo tutti, in queste condizioni non è per nulla facile lavorare e un inizio di stagione in difficoltà era preventivabile. Sei sconfitte su otto partite però sono troppe, molte sono arrivate dopo delle buone prestazioni ma i complimenti non portano punti e risultati. Il comunicato rilasciato dalla società sul sito per spiegare le ragioni dell'esonero era evitabile, certe volte bisogna anche assumersi le proprie responsabilità perchè, come la Salernitana non ha una rosa tale da poter giustificare l'ultimo posto non è di certo colpa dell'allenatore se la squadra granata è partita in ritardo rispetto alle altre, non ha potuto operare sul mercato come tutte le altre ed ha una situazione societaria senza precedenti. Ovviamente si pretende sempre di più e il meglio per la propria squadra ma, come si dice, i panni sporchi vanno quantomeno lavati in famiglia. Non c'era nessuna necessità di far sapere a tutti i motivi dell'esonero.
Ora tocca a Stefano Colantuono risollevare il morale prima della squadra e poi della piazza che non è affatto contenta della scelta. Come nel '98 quando lo "sconosciuto" Oddo (la cui scelta fu criticata aspramente e violentemente) stava però facendo il miracolo. Il tecnico romano era una delle poche scelte percorribili, soprattutto per problemi di budget e per la situazione che sta vivendo la società, difficile che qualche allenatore "di peso" potesse accettare una patata bollente come quella della Salernitana (e non solo per la situazione di classifica). Colantuono è comunque un tecnico che ha fatto grandi cose in passato in serie A ma che manca dal giro da ormai molti anni e questa può essere l'incognita principale. Il lavoro non sarà semplice ma la classifica resta corta e tutto è ancora recuperabile. Non ci resta che fargli un grosso "in bocca a lupo" e sperare che possa essere lui l'allenatore della prima storica salvezza della Salernitana in serie A.
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