Notte di lacrime e preghiere, per dirla alla Venditti, in casa Salernitana, dove, dopo la presentazione in tempo utile di tutta la documentazione sul trust corretta e riveduta, si attende finalmente la fumata bianca. Una vicenda a dir poco kafkiana che poteva essere gestita sicuramente in modo diverso. Cedere una società in tempi così brevi non è certo impresa semplice, ma la sensazione è che si sia arrivati quasi come impreparati a un momento ampiamente preannunciato. Dopo ben due proroghe sulla scadenza dei termini, è giunto ora il momento della verità. Il futuro del club è appeso adesso al pronunciamento definitivo della Figc dal quale dipende l'iscrizione alla prossima Serie A, conquistata con pieno merito sul rettangolo verde. 

In realtà, a ben vedere, si tratterebbe soltanto del punto di partenza, non certo di arrivo, essendo poi il trust soluzione provvisoria deputata alla definitiva cessione del club. Una volta blindata, si spera, la massima serie bisognerà però dover fare inevitabilmente i conti con la stagione che verrà, destinata a partire nell'incertezza più totale. Quale sarà il reale budget a disposizione per il mercato? Quali le prospettive e il progetto tecnico? Queste le domande che spaventano di più i tifosi granata e alle quali bisognerà dare necessariamente risposta.

A giochi fatti si dovrà parlare chiaramente alla piazza, che ha vissuto con ansia e tensione l'evolversi delle vicende e merita la più totale chiarezza e trasparenza. Gli ultras hanno già preso comprensibilmente posizione contro il poco "trasparente" trust e si auspicano una cessione definitiva del club che possa dare nuovo respiro al progetto sportivo. C'è assoluta voglia di tornare a parlare di calcio giocato, trasferimenti, ritiri estivi e accantonare, una volta per tutte, le vicende burocratiche che hanno attanagliato in questi mesi il club.  

Sezione: Editoriale / Data: Dom 04 luglio 2021 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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