Un mercato sicuramente inaspettato. In molti infatti auspicavano un mercato più scoppiettante, con qualche nome di grido o qualcuno esotico ma non troppo, diciamo alla Dia per intenderci. E invece sono arrivati una serie di "sconosciuti", ignari del campionato di Serie A, alla corte di Paulo Sousa come Costil, Legowski, Martegani, Ikwuemesi e Stewart, ai quali si è aggiunto una ex giovane promessa, Jovane Cabral, bocciato dopo l'esperienza biancoceleste. Un po' in controtendenza rispetto allo scorso anno dove a conti fatti i migliori acquisti sono stati appunto Dia, proveniente dal Villareal, Candreva e Ochoa, che non avevano bisogno di presentazioni e Pirola, dal Monza ma scuola Inter. Eppur vero che altri blasonati come Piatek e Maggiore hanno deluso, rendendo ben al di sotto delle aspettative, come lo stesso Daniliuc, ma è anche sempre vero che il nome paga spesso, o quasi. E invece quest'anno Iervolino ha voluto osare di più, andando alla scoperta di nuovi talenti in giro per il mondo con tanto di fiducia ad algoritmi e big data. Scelta questa che diviso la piazza e gli addetti ai lavori, tra chi resta scettico rispetto alle scelte di mercato considerate troppo azzardate e pericolose, e chi invece continua ad avere piena fiducia nell'operato della società, a prescindere dal nome di grido.

Va dato atto però a questa società di essere riuscita, a differenza di molte altre squadre, a mantenere i big e non smantellare l'ossatura vincente della scorsa stagione, e Roma è stata la prima vittoria di questa scelta societaria. Sono rimasti Mazzocchi, Coulibaly e appunto Dia, corteggiato in Italia e in Europa, con tanto di rifiuto di offerte anche importanti. Se ci guardiamo intorno infatti le altre concorrenti alla salvezza hanno perso pezzi importanti: il Monza Carlos Augusto e Sensi, il Lecce Hjulmand e Colombo, l' Empoli Parisi, è così via. Certo eh che qualche giocatore che conosceva il campionato poteva sicuramente fare comodo a Sousa, a maggior ragione se innestato a fine preparazione come avvenuto per i colpi del mercato granata. Poco male, come abbiamo già detto, meglio tardi che mai, anche se un po' di scetticismo pervade sicuramente anche la mente dei più accaniti sostenitori di Iervolino. Specie dopo le parole prepartita dell'Olimpico dove, probabilmente galvanizzato dal palco nazionale, ha lasciato presagire una trattativa importante che si è concretizzata in quel di Jovane Cabral, non proprio un colpo di mercato visto l'andamento del suo ultimo triennio.

Un mercato che sicuramente non ha fatto felice nemmeno mister Sousa, che non ha chiesto nomi ma precise caratteristiche, sottointendendo forse che però qualcuno esperto del massimo campionato italiano doveva esserci. Ora la palla passa a lui ed al campo di gioco, per sentenziare se la strategia dello straniero sconosciuto voluta dal patron e portata avanti da Morgan De Sanctis è stata azzeccata o se a Gennaio si dovrà intervenire per raddrizzare un po' il tiro estivo. I più macchiavellici diranno che è la conseguenza della lotta al sistema dei procuratori e delle intermediazioni di agenti. Potrebbe, ma sta di fatto che Iervolino è uno che non ha paura di fare da pioniere nel mondo, e la Pegaso ne è la testimonianza. Lunedi Sousa farà esordire qualcunaltro e il pubblico granata potrà vedere con i propri occhi se il presidente ha avuto ragione, ancora una volta. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 24 agosto 2023 alle 00:00
Autore: Roberto Sarrocco
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