E' bastata un'amichevole persa contro il Gubbio per scatenare sul web la reazione di chi, masticando pochissimo di calcio e vivendo lo sport più come sfogo personale che come passione, ha iniziato a parlare di retrocessione certa e di Salernitana condannata a fare figuracce. Che servano almeno altri dieci giocatori possibilmente di categoria lo stiamo rimarcando ogni giorno, il ritorno di Coulibaly è un enorme punto interrogativo e l'attacco è un reparto decisamente debole sotto tutti i punti di vista. La dirigenza lo sa, ieri ha rassicurato tutti e, in dieci giorni, ci potrebbe essere la tanto attesa svolta. Non è certo troppo tardi, soprattutto se consideriamo il totale e parallelo immobilismo delle dirette concorrenti. A proposito di reparto offensivo e di scetticismo, non condividiamo in pieno le parole di Milan Djuric. Un calciatore che conosce Salerno come le sue tasche e forse poteva evitare dichiarazioni rispettabili, ma che hanno alimentato polemiche. I giocatori pensino a fare i giocatori, c'è una dirigenza che non può far capo ad una proprietà, che deve gestire un budget ridotto e che, tra mille difficoltà, alla fine riuscirà ad allestire una rosa dignitosa, che possa giocarsela. Parlare di rinnovo quando c'è mezza squadra da costruire ha suscitato qualche malumore sul web, facciamo umilmente un appello: ora come ora gli atleti devono lanciare esclusivamente segnali distensivi, tenendo per sè anche qualche pensiero negativo magari anche condivisibile, ma che involontariamente getta benzina sul fuoco. E nessuno, sia chiaro, disconosce la grande professionalità e il lavoro svolto dal bosniaco in questi tre anni, un sacrificio continuo anche e soprattutto dal punto di vista fisico e la capacità di non farsi condizionare dalle critiche talvolta anche eccessive piovute sul suo capo. 

Ad oggi, comunque, riteniamo che la Salernitana debba prendere un portiere, due difensori centrali, un esterno destro (a sinistra è fatta per Ruggieri), tre centrocampisti, due esterni offensivi e tre attaccanti. L'arrivo di Lammers potrebbe essere decisivo anche per invogliare altri titubanti e per lanciare un segnale alla concorrenza e alla piazza. Una piazza che l'altro ieri ha esposto uno striscione di grande maturità, confermando una linea dura verso la società (ma quale? Continuare a pensare ci sia Lotito a manovrare tutto è credibile quanto il freno a mano o il galleggiamento) ma assicurando sostegno alla maglia. Solo l'Arechi pieno può dare speranze di salvezza, il clima dell'anno scorso invece consentirebbe alle big e alle più forti di passeggiare a Salerno. "DifendiamolA": è questo il messaggio dal quale vogliamo ripartire. Perchè salvarsi il primo anno significa, con un presidente nuovo, poter aprire un ciclo e diventare, chissà, il Sassuolo del Sud. Per farlo occorre un salto di maturità generale, stampa compresa. Quella che continua a propinare trattative societarie inventate ormai da due anni destabilizzando per professione. I primi che poi il 10 maggio salirono sul carro.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 26 luglio 2021 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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