Pessimismo, noncuranza ma soprattutto nessuna voglia di parlare di Salernitana in questo momento davvero particolare. Se da un alto c'è il calendario di serie B che sarà stilato domani 9 settembre, dall'altra serpeggia il malumore di una tifoseria stanca ed angosciata che contesta la società di Lotito e Mezzaroma invitata più volte ad andar via da Salerno. Certo è ancora viva la 'ferita' per la mancata partecipazione ai play off promozione di qualche mese fa alla quale si associa una campagna acquisti - cessioni ancora in alto mare, un ritiro iniziato quasi in sordina, a  Sarnano finito qualche giorno fa senza la presenza di nessun acquisto ed anche con la prospettiva di vedere poco o niente nella squadra granata che si appresta al suo sesto anno di serie B. Fa male soprattutto il silenzio assordante della società che dietro le contestazioni dei tifosi fa spallucce, non curandosi di quella che è la reale forza di una squadra di calcio: il pubblico.

Vero è che il covid 19 ha dato una mazzata tremenda all'intero sistema calcio con spalti vuoti, senza spettatori a tifare per la squadra del cuore ma queste cose passano in second'ordine perchè tutti sanno bene che il pubblico di Salerno, sanguigno e compatto intorno alla squadra di calcio,  non ha gradito come si sia comportata la società di Lotito e Mezzaroma nei loro confronti. Proprio quel silenzio assordante è stato la causa scatenante di proteste continue che, ovviamente, non potevano non affondare il coltello nella piaga dolorosa che si trascina da anni. Il feeling mai scoppiato con i proprietari romani affonda le radici lontano. Ed i tifosi certamente  non hanno dimenticato lo scorso 19 giugno 2019 quando il centenario della società fu snobbato da questa società ed era una data, quella, alla quale ci tenevano particolarmente tutti visto che il centenario si festeggia una sola volta nella vita.

Insomma tante piccole cose che si sono ingigantite nel tempo, che hanno portato una squadra ben costruita da Ventura e Fabiani ad essere tra le protagoniste della prima parte  della scorsa stagione e dopo, post covid 9, ad essere la cenerentola di turno visto che ha mancato l'aggancio alla zona play off. Poi c'è quanto sta accadendo ora. Con un nuovo allenatore come Castori in panchina la protesta non si è fermata neppure nei confronti del tecnico che va specificato, però, che è un  dipendente della società e dunque valuta le richieste con il direttore sportivo e la società. Altra fatto grave ma non trascurabile anche il no che ci sarebbe stato da molti calciatori contattati per venire a Salerno nella prossima ed imminente stagione. Insomma un groviglio di cose che hanno reso ancor più esplosiva una situazione della quale, speriamo, si venga a capo al più presto. Soprattutto per il bene della squadra di calcio che è un patrimonio di una città che merita rispetto e considerazione da parte di tutti....

Sezione: Editoriale / Data: Mar 08 settembre 2020 alle 18:24
Autore: Enzo Sica
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