C'era una volta la grande tifoseria granata, quella capace di fare sempre la differenza anche quando non c'era la possibilità di seguire dal vivo le partite. In altri tempi la settimana che conduceva alla partita della vita era animata da un travolgente sentimento popolare che si traduceva in una miriade di iniziative atte a caricare l'ambiente, la squadra e a far capire all'avversario che all'Arechi bisogna posare i tre punti e tornare a casa. Invece ultimamente sembra quasi vada di moda il masochismo. I gruppi ultras, in modo legittimo, hanno scelto di vivere tutto con distacco perchè ritenevano che il campionato non dovesse ricominciare in segno di rispetto per le vittime del Covid e per la cervellotica chiusura degli stadi. I social, già ora, stanno prevedendo scenari apocalittici e hanno preparato le frasi e le vignette da postare in caso di X2.

Anche per isolare il marcio di Salerno sarebbe opportuno che almeno i cinquemila innamorati a prescindere, quelli che non vivono di tesi demenziali o di vanagloria su facebook, mettessero da parte ogni questione di principio per manifestare amore per la Salernitana. Perchè il vero tifoso si vede nel momento del bisogno. Immaginare tante persone all'esterno dell'Arechi venerdì sera è utopistico, del resto i salernitani stanno osservando in modo ligio tutte le regole e non vogliono imbattersi in multe o sanzioni di alcun tipo. Tuttavia arrivare alla sfida con lo Spezia nell'indifferenza totale sarebbe una sconfitta per la città e un ufficiale ridimensionamento delle sue potenzialità. Il tempo dei bilanci è vicinissimo, ora è opportuno tornare ad essere il dodicesimo uomo. Stampa, ultras, club, provincia, uniti verso un unico obiettivo a cospetto di uno Spezia molto competitivo e che non regalerà nulla. Al posto di applaudire altre realtà travestite da Babbo Natale (e che forse si stanno abituando alle figuracce della prossima stagione) si tuteli il cavalluccio marino dopo averlo maltrattato, abbandonato e sottovalutato per un anno. Questa squadra meriterebbe la Salerno che aveva lasciato a bocca aperta l'intera Italia calcistica, non un assordante silenzio che fornirà anche alibi alla proprietà.

Quanto alla squadra, sminuire il pareggio conquistato contro la quarta in classifica senza Lombardi, Kiyine, Mantovani, Lopez, Cerci, Akpa Akpro e Djuric sarebbe sbagliato. Il Pordenone, in teoria, poteva mettere nel mirino addirittura il terzo posto, ma la Salernitana è stata brava a rimontare in campo esterno per la seconda volta in questo campionato. E il secondo tempo, pur con scarsa concretezza al momento della finalizzazione, è stato anche discreto. Capezzi ha superato la prova, Di Tacchio è tornato il solito leone del centrocampo (e chi lo critica capisce veramente poco di calcio), Vannucchi ha alimentato il rammarico per ciò che poteva essere e non è stato se avesse giocato anche nelle gare precedenti, anche Heurtaux ha dato timidi segnali di risveglio annullando l'ex Bocalon. Questa Salernitana così strana e imprevedibile, al netto di qualche lacuna non colmata sul mercato e di qualche passo falso inaspettato, stramerita di giocarsi gli spareggi. E disputare i playoff battendo lo Spezia magari senza Frosinone ed Empoli tra i piedi potrebbe essere un qualcosa di straordinario. Ventura ci crede, la società sta dimostrando presenza e attaccamento, il gruppo combatte su tutti i palloni e solo il pensiero che perdano apposta dovrebbe far vergognare qualcuno. 90 minuti da dentro o fuori, una sorta di playoff anticipato. Non qualificarsi per il quinto anno di fila sarebbe un fallimento e tutti, allenatore compreso, dovrebbero essere messi in discussione. Ma fino a venerdì nessuna polemica o pensiero negativo. Forza Salernitana, Spezia...moli!

Sezione: Editoriale / Data: Mar 28 luglio 2020 alle 01:09
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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