Il caos di una gestione societaria e di comunicazione alla lunga si paga: la Salernitana lo ha pagato caro con un’umiliazione pesantissima ed umiliante sul campo dell’Atalanta. L’8-2 ha mandato su tutte le furie la tifoseria. Lo striscione esposto al Mary Rosy non ha bisogno di ulteriori commenti. Morale della favola: Nicola esonerato dopo averlo messo in discussione da inizio campionato fino alla fine. Certo anche lui ha delle responsabilità, oltre ad aver salvato la squadra ci ha messo del suo nelle scelte tattiche contro la Dea. Una cosa dobbiamo continuare a dirla: se non si era convinti del suo operato perché continuare a metterlo in discussione alla vigilia di ogni partita? Contro il Verona è stata la prima di una lunga serie. Vogliamo parlare del mercato e dei giocatori che sono stati acquistati? Per carità, la società ha investito e anche tanto, ma molto male. De Sanctis però resta al suo posto, quando invece avrebbe dovuto seguire l’allenatore per par condicio. Non ce ne voglia l’ex portiere del Napoli, ma le operazioni concluse parlano da sole. Per non aggiungere le frizioni tra il diesse e Nicola che hanno danneggiato lo spogliatoio. Finalmente è stata presa una decisione, era ora. A scoppio ritardato nella settimana del tanto atteso derby con il Napoli. Fortuna che la Sampdoria abbia perso ad Empoli, altrimenti la classifica diventava pericolosa. C’è D’Aversa in pole, dopo aver fatto un vero e proprio casting di allenatori stile Gianni Boncompagni Non è la Rai, ma la panchina della Salernitana: da Di Francesco a Mazzarri, passando per Semplici e Paulo Sousa. Meno male che le idee sono chiare, altrimenti si sceglieva il sostituto di Nicola due minuti prima del match di sabato all’Arechi. Con una domanda da un milione di dollari, anzi due. Chi lo sceglie il sostituto di Nicola? De Sanctis resta al suo posto, ma con quali poteri? Nicola è andato, magari arriverà D’Aversa, ma la confusione resta.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 17 gennaio 2023 alle 00:00
Autore: TS Redazione
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