Paulo Sousa lascia la Salernitana. Ed è giusto così. Al di là dei numeri e del rendimento scadente della squadra, una piazza come Salerno non poteva accettare che il proprio allenatore baciasse lo stemma durante una festa per poi sedersi di nascosto con i rivali del Napoli e in gran segreto. Arriva Filippo Inzaghi, artefice della promozione del Benevento in A a suon di record e di un buon campionato a Reggio Calabria al netto di difficoltà societarie che hanno inciso molto. Carattere focoso, appassionato, l'ideale per una piazza come Salerno. Essere stato un grande giocatore lo renderà credibile agli occhi dello spogliatoio che, finalmente, potrà contare su un tecnico felice di guidare la Salernitana e che darà il massimo per arrivare alla salvezza.

Il nostro appello è unanime: ok le critiche, ok lo scetticismo, ma la Salernitana viene prima di tutto e va sostenuta. La rosa è la stessa che ha fatto bene l'anno scorso, qualcuno dei nuovi sta mostrando buone qualità e siamo certi che a gennaio un presidente intelligente come Iervolino saprà porre rimedio agli errori intervenendo sul mercato. Intanto, però, c'è uno scontro diretto fondamentale col Cagliari e la forza del pubblico può fare la differenza. In bocca al lupo al nuovo mister, il gran condottiero granata che vuol far esplodere l'Arechi e che sogna di esultare sotto la curva.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 10 ottobre 2023 alle 19:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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