Siamo assolutamente convinti che rivangare il passato non serva assolutamente a nulla, nè aiuti la Salernitana a crescere. Per questo riteniamo non possano essere tifosi coloro che, dietro ogni critica costruttiva mossa a questa società dal primo gennaio in poi, limitano il discorso ad uno sterile e stupido "meritate Fabiani" o "amici di Lotito". Onestà intellettuale, però, impone a ciascuno di noi di valutare quanto accade senza farsi trasportare da simpatie o antipatie, ma con l'unico scopo di fotografare la realtà affinché non si creino aspettative sinonimo di illusione. E i fatti sono questi: 45 giorni dopo una salvezza miracolosa, rocambolesca e conquistata con appena 31 punti e la peggior difesa del campionato, questa società non ha mantenuto le promesse. Certo, da qui a due mesi siamo certi allestiranno una rosa competitiva, in grado di ripagare lo smisurato amore di una tifoseria come sempre trainante e determinante, pronta a riempire l'Arechi e ad "invadere" tutti gli stadi italiani vestendo idealmente la maglia numero dodici. Ma visto che non facciamo politica e non ci interessa raccogliere consensi (questo modus operandi lo lasciamo ai fautori di Della Valle, delle bandiere francesi e della quasi ufficialità di Petrachi), diciamo ciò che pensiamo senza timori: leggendo l'elenco dei convocati, con tutto il rispetto per professionisti serissimi, sembra di essere tornati indietro di un anno. E proprio perchè a questa proprietà riconosciamo qualità umane ed economiche superiori alla media dei predecessori, affermiamo con decisione che non si può partire per il ritiro con un manipolo di ragazzini, con una decina di persone con la valigia pronta a e che "giocheranno le amichevoli per mettersi in mostra e facilitare la cessione" e senza esterno sinistro, regista e attaccanti. Non osiamo immaginare cosa avrebbero detto e scritto se questo scenario si fosse manifestato con gli "odiati romani" al timone. Oggi viene ceduto il miglior calciatore della rosa per una cifra più bassa del reale valore accontentandosi di Okoli e Lovato, uno che aveva rifiutato e che a Cagliari ha fatto decisamente male. Sono andati via Ranieri, Verdi, Djuric, Kastanos e Bonazzoli eppure sembra quasi una cosa normale.

Su Bonazzoli, però, facciamo un passo indietro e apriamo una parentesi. Caro Federico, indubbiamente i tuoi gol hanno contribuito a salvare la Salernitana e si è creato un rapporto osmotico con la piazza sfociato in operazioni simpatia e iniziative originali che hanno emozionato e coinvolto tutti. Questo resterà a vita e non potrà essere cancellato. Ma la gente di Salerno non ha bisogno di atleti che baciano la maglia sotto la curva e poi prendono tempo per questioni meramente economiche. Certo, ognuno cura i propri interessi e l'agente Tinti ha agito come qualunque procuratore avrebbe fatto in periodo di contrattazioni. Ma l'offerta della Salernitana, per un ragazzo che non è ancora esploso e che comunque per sei mesi non è stato nemmeno titolare inamovibile, era ed è assolutamente congrua e coerente. Perciò condividiamo la presa di posizione del direttore sportivo che, con quelle dichiarazioni, ha fotografato perfettamente la situazione. Se davvero c'è amore per la piazza, non sarà certo un problema percepire uno stipendio leggermente inferiore ma sposare un progetto quadriennale. Giocare a Salerno, all'Arechi e con la maglia granata deve essere un onore e un piacere. Viceversa ognuno per la sua strada: di calciatori di quel livello se ne trovano a bizzeffe, non solo in Italia, e nessuno si strapperebbe i capelli. Per Ederson vale lo stesso discorso. De Sanctis ha fatto di tutto per trattenerlo, Iervolino un po' meno perchè l'idea della plusvalenza lo ingolosiva, ma il brasiliano ha chiesto la cessione e il 99% sbandierato in conferenza stampa era pura strategia per accelerare le operazioni. Ora vedremo se il brasiliano, che già era molto calato nella seconda parte del girone di ritorno, confermerà di essere questo grande calciatore o se, come capita spesso, sbagliamo tutti ad etichettare un giocatore come fenomeno in modo del tutto prematuro.

Tornando all'attualità, se oggi si storce il naso leggendo la lista dei convocati è perchè Iervolino e Milan, con dichiarazioni roboanti, hanno alimentato aspettative di ogni genere. Al punto che De Sanctis, con coraggio, è uscito allo scoperto mostrando la realtà nuda e cruda senza giri di parole carichi d'effetto che gasano la piazza ma non costruiscono gli organici. E' un dato di fatto che molti giocatori rifiutino Salerno. Non è questione di soldi, nè di agenti nè di tifo: sotto questo aspetto la Salernitana non sarà mai una seconda scelta. Ma dall'esterno si percepisce che, per ora, questo salto di qualità non c'è stato e che l'obiettivo è esattamente uguale all'anno scorso. Se il Monza, al primo anno di A e con un bacino d'utenza irrisorio rispetto a Salerno, ha già chiuso per Ranocchia, Sensi, Cragno e Carboni e potrebbe annunciare Candreva ed un top player per l'attacco, possibile che qui si rincorrano da un mese Okoli, Lovato, Pirola e Calafiori che sono calciatori che forse non sarebbero titolari inamovibili nemmeno in B? Se un anno fa, senza soldi, senza società, con il rischio di non iscriversi e di fallire a gennaio e con un club gestito da trustee, banche ed ex Generali della Guardia di Finanza, sono arrivati Strandberg, Coulibaly, Ruggeri, Simy, Bonazzoli, Kastanos, Ranieri e Ribery, è assolutamente doveroso dimostrare con i fatti di essere davvero la miglior società di sempre destinata a far grande la Salernitana. Per ora, purtroppo, leggiamo solo contraddizioni e in un mese e mezzo si è puntualmente verificato il contrario di quanto detto nelle interviste. Oggi parte la campagna abbonamenti, la curva è tra le due più care d'Italia: c'è da aggiungere altro? 

Chiosa in modalità bicchiere mezzo pieno: Iervolino non è uno stupido, ha risorse economiche ed è nel suo interesse allestire una squadra competitiva per la salvezza. De Sanctis è un professionista competente che sta facendo i salti mortali per individuare giocatori adatti ad aprire un ciclo interessante. Nicola non avrebbe mai accettato, rischiando di rovinare l'impresa dell'anno scorso, senza le necessarie garanzie. Ma guai a pensare che, in A e in una piazza così calda e pressante, possa essere sufficiente prendere tanti giovani di belle speranze. Occorreranno almeno 4-5 titolari over di spessore, di categoria, di livello assoluto oltre alla riconferma dei vari Mazzocchi, Gyomber, Bohinen, Mamadou e Lassana Coulibaly. Di tempo ce n'è tanto, ma...non bisogna perderne altro.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 04 luglio 2022 alle 13:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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