Una giornata di festa, una "vendetta sportiva" che Salerno meritava e aspettava da tempo. A maggio cantavano "vi mandiamo in serie C", oggi i tifosi del Cosenza sono tornati a casa a testa bassa e profondamente delusi per una sconfitta meritata. Le parole di mister Braglia non fotografano nel migliore dei modi un match dominato dalla Salernitana, fortemente condizionato dagli errori arbitrali (gol annullato a Kiyine, rete convalidata ad Asencio, mancata espulsione a Riviere, rigore concesso senza motivo....e meno male che è intervenuto l'assistente) e che i padroni di casa avrebbero potuto vincere con tre gol di scarto per un primo tempo a tratti divertente. Questa squadra, al netto di infortuni, torti e 4 punti persi al 94', è quarta, a -3 dal Pordenone che all'Arechi ha perso 4-0 in attesa di un Crotone battuto per 3-2 in emergenza. Lo stesso Benevento, già promosso in A, gioca peggio della Salernitana e ha una coppia meno prolifica di quella formata da Djuric e Jallow. Certo, qualcosa dal mercato ce la aspettiamo e un bomber potrebbe cambiare ulteriormente la storia. Ma già così, senza infortuni o sviste delle giacchette nere, c'è tutto per puntare al massimo. 

L'Arechi oggi è stato assoluto protagonista. Sold out no, ma meglio così. Sugli spalti c'erano gli innamorati a prescindere, quelli che non hanno bisogno di appelli, classifiche o colpi di mercato. Hanno risposto con maturità: contestazione civile, messaggio forte e chiaro alla società, ma 90 minuti di tifo assordante e un boato da brividi dopo i due gol della Salernitana. Non è un caso che la rimonta sia maturata attaccando sotto la Sud, quello che può essere il vero bomber del cavalluccio marino. Complimenti a Generazione Donato Vestuti che ha scosso l'ambiente mettendoci la faccia, complimenti ad ultras e club organizzati che hanno aderito anteponendo a tutto il bene dei colori granata. Da qui alla fine va benissimo anche restare in ottomila: gente che ha capito davvero lo spirito di questa stagione e che non può essere associata ai soloni dei social molto attivi dopo la rete di Asencio, ma improvvisamente scomparsi. Tra l'interpretazione a piacimento di una regola che non vieta nulla e la smania di perdere per sfogarsi, questa gente usa la Salernitana per guadagnare popolarità. Anche "professionisti" di vari settori, per fini personali, stanno strumentalizzando tutto dimenticando che non ci sono alternative a Lotito e che non hanno mai letto questo famoso articolo 16 bis delle Noif. E' per gli ottomila di oggi che la proprietà dovrà mantenere la promessa. Basta poco per riaccendere la miccia dell'entusiasmo. E in quel caso la Salernitana sarebbe la mina vagante dei playoff. 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 25 gennaio 2020 alle 23:58
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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