A farla da padrone in queste settimana sono sicuramente gli infortuni. Mazzocchi prima, Sepe poi, Maggiore infine. Tre punti fermi dell'ossatura di Nicola smarritisi in questa anomala sosta da mondiale. Un mercato quello di Gennaio che poteva essere di puntellamento, con uno o due innesti di spessore per innalzare ulteriormente il livello del roster a disposizione di Davide Nicola ed invece stiamo assistendo ad un mercato di approvviggionamento, con scelte obbligate e necessarie per garantire la giusta coperta a Nicola in tutti i reparti. 

Qualche ritorno in trattativa, Zortea e Djuric su tutti, senza dimenticare Ruggeri e Ranieri, qualche vecchio pallino come Djuricic e Bove, qualche gioiellino su cui puntare, in Italia come Zurkowski o all'esterno, pescando magari con piu fortuna rispetto a Valencia in quel caldo sudamerica reso bollente dall'Argentina finalista di Coppa del Mondo. Una strategia di mercato dunque partita in un modo e modificata strada facendo, infortunio dopo infortunio, mirando prima a colmare i vuoti e poi a incrementare il tasso qualitativo della rosa. Senza perdere di vista lo sfollamento necessario, con i vari Capezzi, Micai, Kristoffersen e compagnia sull'uscio ormai da cinque mesi. 

Un compito arduo quello di Morgan De Sanctis che gode della piena fiducia di Iervolino e Milan nel suo operato e sta cercando di chiudere quanto prima tutte le trattative in ballo, prima che qualcunaltro, vedi Monza, si inserisca come al solito per rompere le uova nel paniere. Non dimentichiamo poi il riuscire a trattenere chi come Coulibaly è richiestissimo, quasi quanto Mazzocchi frenato però dall'infortunio. Un mercato in grande fermento dunque, molto ingargbugliato e sicuramente complicato con tante outsiders che proveranno a rinforzarsi per giocarsi la salvezza fino all'ultima giornata come la Salernitana dello scorso anno. Cremonese, Lecce, Verona, Sampdoria, ma anche Spezia e Empoli, sono attivissime e sicuramente proveranno a trattenere i giocatori più talentuosi e prenderne di altri, per non arrivare al fischio finale dell'ultima giornata di campionato con il cuore in gola e l'orecchio, o l'occhio, su un altro campo. A Salerno c'è fiducia nell'operato della società e del diesse. Fiducia aumentata dal fatto che oggi, la Salernitana, è vista con occhi diversi, e preferita ad altra squadre (vedi Zurkowski). 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 15 dicembre 2022 alle 00:00
Autore: Roberto Sarrocco
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