Si è ufficialmente archiviato il ritiro estivo, per certi versi surreale, di Cascia e la Salernitana di Castori ha fatto rientro in città, portandosi dietro più dubbi che certezze. Il lavoro proposto dal trainer marchigiano è stato, come sempre, impeccabile: intensità, cura dei dettagli e tanta corsa per la squadra granata, messa letteralmente sotto torchio dal suo sergente di ferro, il quale ha come di consueto lavorato tanto anche sulla testa di un gruppo destinato, però, a cambiare tanto da qui al termine del mercato.

Il paradosso è proprio questo: la Salernitana è stata finora tra le più attive sul mercato eppure tra le squadre ancora più incomplete del torneo. Tanti i volti i nuovi che hanno raggiunto il ritiro umbro alla spicciolata, da Zortea a Ruggeri, passando per Obi, Strandberg e Mamadou Coulibaly, che vanno a sommarsi a Cavion e Jaroszynski, aggregatisi prima della partenza per Cascia, e a Kechrida, appena arrivato a Salerno. Tuttavia non basta, sia sul piano della quantità, in particolar modo col reparto offensivo largamente lacunoso, che su quello della qualità. A centrocampo sono arrivati due innesti di gamba come Obi e Coulibaly, ma manca un vero e proprio metronomo, giocatore di fantasia e buon bagaglio tecnico capace di dettare i tempi della manovra; in difesa si attende di sapere con precisione le condizioni di Veseli, uscito acciaccato dal match con la Fermana, ma serve almeno un altro colpo; in attacco la situazione è a dir poco complessa, coi soli Djuric e Kristoffersen. I nomi sul taccuino sono tanti, da Favilli a Bonazzoli, ma nessuno in grado di tranquillizzare una piazza spaventata per la situazione di incertezza vissuta nell'ambiente. A complicare le cose un mutismo da parte dei trustee e dell'Amministratore Unico Marchetti, che non contribuiscono certo a distendere gli animi in città. In queste condizioni, appare evidente, risulta difficile per Fabiani poter fare mercato, specialmente considerando la situazione in cui versa la rosa, privata dei tanti prestiti della Lazio di cui aveva potuto beneficiare negli anni passati.  

Si continua a navigare a vista, ma la condizione è oggettivamente complessa. La sensazione è che, senza un'accelerata sul fronte societario, potrebbe risultare davvero proibitivo allestire un organico competitivo. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 01 agosto 2021 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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