Le indicazioni che starebbero giungendo in queste ultime frenetiche settimane in casa Salernitana andrebbero in una direzione che non può non inorgoglire la piazza. Salerno sarebbe destinazione gradita, se non prima scelta, di calciatori di livello assoluto per la cadetteria, che metterebbero la maglia granata davanti ad alternative importanti e ugualmente se non maggiormente remunerative. Attaccanti come Massimo Coda e Gennaro Tutino, per ingaggiare i quali ci sarebbe la fila, starebbero strizzando l'occhio alla Bersagliera, con i rispettivi procuratori a lanciare segnali al ds Petrachi e ad attendere che dalla città campana giungano segnali concreti e tangibili. Sia chiaro, tuttavia, che nessuno dei due sarebbe disposto ad aspettare a lungo l'affondo del club di Iervolino, così come si sappia bene che per ingaggiarli occorrerà un notevole sforzo economico per la categoria, vuoi per gli emolumenti da riconoscere alle punte, vuoi per le ricche provvigioni degli agenti (che sugli attaccanti prolifici delle rispettive scuderie vogliono ben lucrare!), vuoi, infine, per le pretese delle società detentrici dei cartellini.
Il neo direttore sportivo del cavalluccio marino avrebbe chiara la linea da portare avanti per ricostruire la Salernitana e darle piena e rapida competitività per il vertice: formare una squadra di categoria che preveda un giusto mix di esperienza e gioventù, dove almeno quattro o cinque elementi dovranno essere di assoluto spessore per determinare e trascinare la truppa verso l' obiettivo stagionale. La rinuncia ormai certa a calciatori in grado di fare potenzialmente la differenza in B ma non ritenuti pronti del tutto a calarsi in un campionato dove avere il coltello tra i denti conta forse più dei piedi dolci, oltre all'introito importante garantito dalle due tranches del paracadute per le retrocesse dalla A, bastano e avanzano per ricavare una liquidità sufficiente per dare l' assalto a giocatori chiave come Coda e Tutino, ma anche a quegli atleti di qualità come Aramu e André Anderson, il cui regno è la trequarti. Salutare Candreva, Kastanos, Maggiore, Bradaric, Pirola Sepe e Bonazzoli significherebbe respirare risparmiando ingaggi onerosi nonché rinnovare un organico valido ma reduce da un' annata nera ed una retrocessione giunta in un modo tale da poter lasciare scorie negative non indifferenti.
Affidarsi a vecchi marpioni che la B l' hanno disputata, e magari pure vinta, potrebbe essere una scelta condivisibile destinata a pagare, ma a patto di trovare anche quei giovani di talento, corsa ed entusiasmo che sappiano dare formare quel gruppo coeso e dall' animus pugnandi molto importante in questo tipo di campionati. Attenzione però presidente, le avversarie per la vittoria del torneo non stanno certamente a guardare e solo li pronte ad approfittare dei tentennamenti inopportuni di un patron che seguita a stare sull'uscio a sbirciare l' orizzonte e a tenere la valigia pronta. Iervolino non può né deve ripetere gli errori clamorosi dell' annata scorsa, caratterizzata dall' assurda pretesa di bloccare totalmente il calciomercato in entrata per la volontà di operare prima le cessioni più importanti, su tutte quella di un Boulaye Dia che avrebbe dovuto , nelle intenzioni della governance granata, finanziare la campagna trasferimenti. Nulla di più errato e controproducente ora che il presidente della Bersagliera ha provveduto a ricapitalizzare evitando i lacci e le limitazioni della Covisoc ed ora che la società avrebbe incassato la disponibilità a venire a Salerno di bomber di prima fascia in grado di fare la differenza nella corsa promozione.
Petrachi e Sottil, nei rispettivi ruoli, sono professionisti tali da meritare di potersi muovere liberamente e senza museruole sul mercato, avendo il massimo dirigente campano, conti alla mano, già sufficienti risorse per sferrare assalti decisivi e mettere nero su bianco. Nelle ultime ore sarebbe suonato più di un campanello d'allarme dalle parti di via Allende, per una Sampdoria decisa a portare un assalto convinto a Gennaro Tutino per strappare a Giuffredi l'ok al trasferimento del suo conteso assistito in Liguria e per un Sassuolo ed un Palermo attivissimi in queste ore e sempre vigili su attaccanti di livello. Sbandierare la volontà di cedere non sarebbe la migliore delle strategie per un club che ora come ora non ne avrebbe la stretta necessità, dal momento che ciò rischierebbe nello stesso tempo di fare calare le quotazioni di mercato dei granata in uscita e di fare lievitare quelle dei rinforzi in entrata, per via dell'aumentare progressivo di una concorrenza già folta ed agguerrita ora. Potrebbe costituire la giusta mediazione proporre qualche calciatore importante della rosa attuale della Bersagliera come merce di scambio per arrivare ad ingaggiare gli obiettivi primari di Petrachi. Giulio Maggiore, ad esempio, sarebbe nel mirino del Genoa americano e l' operazione scambio con i rossoblù liguri tra l'ex mediano dello Spezia e Coda sarebbe più che plausibile e forse anche di reciproco vantaggio per i due sodalizi coinvolti nell'affaire. Il Cosenza, invece, libererà Tutino solo per denaro fresco e molto, per cui la Salernitana potrebbe faticare ad individuare i giocatori giusti per ingolosire i Silani ed abbattere il costo dell' operazione dal punto di vista della liquidità.
Iervolino sarà chiamato a rompere ogni indugio e a non vanificare le doti di uomini di calcio di prima fascia per la B, e non solo, imbrigliandoli con il deleterio ed inapplicabile prima vendere (e introitare) e poi acquistare! Questa settimana avrebbe tutto per apparire quella decisiva e Iervolino dovrebbe ora chiudere la valigia concentrandosi sulle operazioni di mercato più importanti, tali da dover essere chiuse in questi caldi giorni di fine giugno o, almeno, ipotecate con accordi preliminari. Finale per l'ineffabile Brera Holdings, fondo italo-americano che stenterebbe ancora nell'affondare il colpo decisivo per mettere le mani sul club granata, con le videocall che si sprecano e l' offerta vincolante che non arriva. La storia e i precedenti non farebbero purtroppo onore ad un fondo che finora ha trattato club italiani senza mai chiudere un' operazione e senza nemmeno mai fare giungere un ricco assegno circolare sulle scrivanie dei soggetti che quei sodalizi avevano il potere legale di cedere. Iervolino sembrerebbe aver scelto la Brera e non avrebbe voluto finora prendere in considerazione soluzioni alternative, attendendo il closing cui starebbe lavorando alacremente il fido ad Maurizio Milan. Il tempo però sta scadendo per la Brera, la quale avrebbe ricevuto (era anche ora!) l'ultimatum dell' imprenditore di Palma Campania, non disponibile ad andare oltre la fine del corrente mese per passare la mano e togliersi dalla luce dei riflettori. Se la Brera Holdings non formulerà alcuna proposta vincolante per acquistare il club campano entro questa settimana allora le probabilità di permanenza dell'attuale presidente crescerà notevolmente. Iervolino, però, se resta dovrà imprimere un' accelerazione al mercato, sia in uscita che soprattutto in entrata, ci sta un ritiro imminente da sostenere e un campionato da affrontare da protagonisti. Errare humanum est ma....
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