Non abbiamo mai condiviso tutte le teorie complottistiche dei social ad opera di personaggi palesemente anti Salernitana che, ogni giorno, tiravano fuori una perla nuova: dalla dignità al freno a mano passando per il galleggiamento, i rigori volutamente calciati alle stelle e la succursale. D'altronde numeri e fatti premiano la vecchia società come la più vincente in assoluto nella storia: non sono opinioni, ma certezze e disconoscerle significa non essere in buona fede. Riteniamo, però, che la preoccupazione attuale della tifoseria granata sia condivisibile. Posto che il trust è un qualcosa di nuovo per tutti e che una conferenza stampa dei responsabili potrebbe sciogliere molti dubbi ed interrogativi, riteniamo che preparare la serie A con un gruppo di giovani e di elementi con la valigia pronta sia un errore che nessuno possa permettersi. Il budget, non elevatissimo, non consente di virare su Simy, Lasagna e Viola, gente che certamente farebbe la differenza. Ma limitarsi soltanto a qualche under e a potenziali top player provenienti dalla B è un qualcosa di rischiosissimo, anche perchè risultati negativi allontanerebbero eventuali investitori. Zortea, Ruggieri, Bonazzoli, eventualmente Ranieri (ma un suo ritorno dopo i fatti estivi sarebbe un errore e rischierebbe di rompere gli equilibri), Buongiorno e Garritano andranno benissimo se la Salernitana prenderà anche calciatori come Gagliolo, Letizia, Brugman, Sprocati, Hetemaj, Pavoletti (tanto per fare degli esempi), viceversa non sarà difficile individuare - purtroppo - la prima candidata alla retrocessione. Ci vuole maggiore considerazione anche per mister Castori che, tra l'altro, già convive con la spada di Damocle dell'esonero. Non per demeriti, sia chiaro, ma perchè un cambio societario significherebbe ribaltone tecnico al 100%. Un allenatore che ha compiuto un miracolo sportivo e che nel ritiro costruisce ossatura, mentalità, identità e condizione atletica non può ritrovarsi con la Primavera, Kristoffersen, Sy, Kalombo e Fella (ottimi professionisti, sia chiaro, ma partenti certi) mentre Mantovani è fuori rosa in modo inaspettato. Ora serve un segnale forte ,anche per incentivare giocatori ad oggi perplessi. 

E' chiaro, però, che una falsa partenza andava ahinoi messa in preventivo. Perchè in fondo la certezza dell'iscrizione è arrivata 10 giorni fa. E, nel mentre, ci chiediamo: ma Radrizzani voleva davvero la Salernitana? Prima diede una scadenza in una data improbabile, poi ha parlato tramite rappresentanti sui giornali senza inviare richieste concrete alla società, poi ancora si è tirato indietro pare per motivi di tempistica. Nessuno, oggi, può pretendere di acquistare il club in cinque minuti, con documenti da analizzare, fogli da firmare e confronti con i trustee. Gente seria, che si è assunta responsabilità incredibili sotto ogni aspetto e che certo non rischierebbe condanne giudiziarie per reggere chissà quale gioco di Lotito. Oggi non ci sono scuse: chi vuole la Salernitana mette mano alla tasca, garantisce un grande progetto, parla con i trustee e non con i quotidiani e solo dopo indice una conferenza stampa. Volere è potere. Se non si arriva a dama evidentemente era un semplice sondaggio mai sfociato in trattativa. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 19 luglio 2021 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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