Un punto nelle ultime quattro giornate, il Verona che vince e prova ad accorciare, un calendario di fuoco, un' involuzione costante sul piano del gioco e un mercato a rilento. Le opinioni sono sempre rispettabili, ma quando ci si basa su dati oggettivi e statistiche c'è poco da disquisire. Questa Salernitana, partita benissimo forse anche grazie a una condizione atletica di livello, sta attraversando un momento di difficoltà che, per carità, in A ci può stare ma che non deve farci abbassare la guardia. Lo ripeteremo anche a costo di risultare noiosi: l'anno scorso il miracolo salvezza fu frutto della mentalità condivisa da parte di tutte quelle componenti che incidono su quanto accade in campo. Stavolta, invece, vediamo un incomprensibile rilassamento generale, quasi come se fosse lesa maestà muovere una critica serena e costruttiva a un presidente che andrà certo ringraziato sempre per aver evitato estromissione e retrocessione, ma che ora deve prendere in mano la situazione stante la palese spaccatura tra area tecnica e dirigenza. Chiarendo, anzitutto, quale sia il budget messo a disposizione di un De Sanctis che certo non è stato impeccabile come confermano le trattative fatte per calciatori che a giugno erano qui e che ora vengono rimpianti.

Da qui una riflessione che nasce spontanea. E' vero che Iervolino, un anno fa, ha investito una barca di soldi piuttosto che rassegnarsi alla serie B come forse avrebbe fatto chiunque. E' stato un gesto da grande presidente e da validissimo e coraggioso imprenditore. E' altrettanto vero che in estate è sceso in campo in prima persona dopo le lamentele pubbliche di Nicola. Però questo discorso dei 40 milioni regge fino a un certo punto. Perchè la somma contempla la teorica valutazione di 8 milioni per Lovato. Perchè in queste categorie è quasi una spesa da ordinaria amministrazione e perchè non si tiene conto delle entrate che sono sicuramente interessanti. 37 milioni di euro da DAZN, botteghino che conta centinaia di migliaia di euro, sponsor, cessioni e marketing. Non vogliamo fare i conti in tasca a nessuno, ci mancherebbe, ma non dobbiamo nemmeno esaltare l'ovvio solo perchè eravamo stati abituati a parametri zero o innesti all'ultimo minuto talvolta anche a fine carriera. A questa squadra, ora, servono rinforzi pronti per scendere in campo subito. E la partenza è stata incoraggiante: Ochoa è top player, Nicolussi Caviglia ha avuto un buon impatto. Bene così. Così come il sottoscritto sarebbe felice dell'arrivo di Henry, che auspicavo già a giugno. Certo, vien da chiedersi perchè una diretta concorrente metta sul tavolo delle trattative due potenziali titolari proponendoli alla Salernitana in cambio di due ragazzi di belle speranze, ma che ad oggi non hanno dato granché. Ed è forse in virtù di questa valutazione che forse la dirigenza sta prendendo tempo.

Alla fine siamo certi che Iervolino farà ciò che deve, come sempre. Assicurando allo staff tecnico un difensore centrale, un esterno destro, un altro centrocampista di spessore e quell'uomo in grado di spaccare le partite che manca proprio dall'addio di Verdi. Per il resto, pur ribadendo la necessità di non abbassare la guardia (il +9 è ingannevole, la Salernitana ha solo tre punti di vantaggio sulla quartultima, una posizione che metterebbe ansia e, facendo tutti gli scongiuri, col calendario che ha potrebbe ritrovarsi con solo tre squadre sotto con un intero girone di ritorno da giocare), diciamo anche che la rosa al completo vale la salvezza tranquilla. Mancano alternative all'altezza, Iervolino lo sa e sotto traccia sta lavorando mantenendo intelligentemente un profilo basso dopo tanti proclami che hanno sortito effetto boomerang. Siamo certi che una bella vittoria a Bergamo ci farà accantonare malumori che spesso nascono dal troppo amore per la Salernitana. Perchè chi ci tiene per davvero cerca, nel suo piccolo, di dare un contributo prima che sia troppo tardi.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 13 gennaio 2023 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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