Finalmente si è sbloccato il mercato granata. A pochi giorni dal debutto stagionale all'Olimpico con la Roma e dopo ben oltre 45 giorni di mercato, la Salernitana sembra aver premuto sull'acceleratore per chiudere qualche trattative e completare una rosa davvero non all'altezza della categoria, fino a qualche giorno fa. Dopo Costil sono arrivati Legowski a centrocampo in sostituzione di Vilhena, a far coppia probabilmente con Coulibaly e darsi il cambio con Bohinen, Ikwuemesi e Trivante Stewart in attacco, per completare il reparto con Dia e Botheim dopo la cessione di Bonazzoli e la mancata conferma di Piatek. Senza dimenticare Martegani, a Salerno ormai dai una settimana ma in attesa del passaporto comunitario. Nei prossimi giorni dovrebbero arrivare Soule e Facundo Gonzales dalla Juventus, per completare difesa e centrocampo: a quel punto manca solo un vice-Bradaric, qualche giovane di belle speranze che possa far tirare il fiato al laterale mancino di Sousa, e la rosa sarà completa. L'ultima settimana sarà dedicata allo smaltimento degli esuberi e, eventualmente, alla cessione di uno tra Maggiore e Mamadou Coulibaly, per poter prendere, anzi riprendere, anche Nicolussi Caviglia. 

Dopo tanti giorni di attesa, di trattative nate e morte li su carta stampata e portali online, finalmente la Salernitana ha dato boost al mercato, accontentando Paulo Sousa che in questo periodo non ha fatto molto per trattenere la sua delusione e la sua evidente preoccupazione rispetto ad una rosa ridotta all'osso e non all'altezza dello scorso anno. Ma quanta fatica però. Quanta fatica per De Sanctis soprattutto, chiuso tra un budget ridotto, le difficoltà delle cessioni e soprattutto forse la politica aggressiva e poco predisposta al rapporto intermediario dei procuratori dettata da patron Iervolino, che ha inevitabilmente influito sul mercato granata. In entrata, non a caso, a parte i prestiti con la Juventus, con la quale i rapporti restano profittevoli, sul mercato italiano la Salernitana non è riuscita praticamente a muoversi, venendo sopraffatta addirittura da squadre meno blasonate come Empoli, Genoa, Frosinone e compagnia. Strategia o conseguenze? Chi può dirlo, sta di fatto che tutti i nomi accostati ai granata e attualmente nel campionato italiano sono svaniti nel nulla, così come quelli più blasonati, lasciando spazio all'attività degli scuoter che collaborano con De Sanctis e che hanno portato a Salerno quattro giovani sconosciuti, con la speranza di trovare il nuovo Ederson o il nuovo Dia.

Una politica questa, quella voluta da Iervolino, che finora ha dato i suoi frutti, ma che non da sempre garanzia di successo: se gli acquisti di quest'anno dovessero stoppare, la Salernitana si ritroverebbe con una rosa e una squadra da salvezza stentata, più debole e meno competitiva dello scorso anno, senza considerare coppa d'Africa e infortuni vari, che potrebbero pregiudicare ulteriormente la stagione granata. Ma ora è inutile fasciarsi la testa e criticare le scelte societarie: solo il tempo dirà la verità, con la speranza che darà ancora una volta ragione al patron. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 17 agosto 2023 alle 00:00
Autore: Roberto Sarrocco
vedi letture
Print