Chissà se un giorno potremo ascoltare un allenatore che perde e che riconosce i meriti dell'avversario. Il signor Sarri, in sala stampa, si è aggrappato all'alibi dell'ammonizione ai danni di Milinkovic Savic (ignorando però il mancato rosso a Cancellieri) asserendo che la sua squadra avesse in pugno la partita. Quale, verrebbe da chiedersi. Perchè la Salernitana, pur con un evitabile gol al passivo e un rischio enorme al primo della ripresa, ha dimostrato personalità, carattere, organizzazione, voglia di vincere. Anche sull'1-0 si aveva la percezione che i granata fossero pienamente in partita, pronti a ribaltare il risultato e a scrivere la storia. Oggi non vogliamo addentrarci in nessun tipo di analisi, tutti meritano l'ovazione che in questo momento la gente sta tributando alla squadra di ritorno da Roma. Scene bellissime, che ripagano il pubblico dell'amarezza per divieti assurdi e incomprensibili. La rivincita è servita. Sotto lo sguardo di Lotito, con quei "buu" razzisti da parte di qualche scellerato che Coulibaly ha ammutolito con ironia e stile, con Mazzocchi e Bradaric che hanno stravinto il duello con Lazzari e Zaccagni e un gruppo che ha festeggiato nello spogliatoio incarnando lo spirito della gente. Quella che, nel primo allenamento a porte aperte dopo 3 anni, ha saputo toccare le corde giuste incidendo sul risultato finale anche quando il settore ospiti è deserto. E' la Salernitana di Candreva, finalmente impiegato nel suo ruolo naturale. E' la Salernitana di Dia, che entra e fa la differenza, Di Fazio, finalmente tornato ai livelli di un tempo in quello stadio che conosce benissimo. Ma anche del direttore sportivo che, dopo il 5-0 di Sassuolo, ribadiva che i volti nuovi avessero solo bisogno di un piccolo periodo di assestamento per essere devastanti. Piedi per terra, sia chiaro: Con la Cremonese sono in palio tre punti di platino, l'Arechi sarà una bolgia ma guai a pensare d'aver già vinto. Ma è giusto godersi il momento, il decimo posto, una prestazione magnifica e la festa dei salernitani. Quelli che hanno accompagnato il cavalluccio dalla D alla A e che oggi esultano in lacrime per il trionfo all'Olimpico. Avanti così!

Sezione: Editoriale / Data: Lun 31 ottobre 2022 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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