Salernitana – Sampdoria, per alcuni, non è un semplice scontro salvezza. Ma è un vero e proprio scontro con il proprio passato. Vedi Antonio Candreva, diventato ormai un faro della squadra di Mister Nicola, e che fino a due settimane fa, vestiva la maglia dei blucerchiati. O vedi anche per Francesco “Ciccio” Caputo.

L’attaccante classe 1987, quando arrivò a Salerno nel 2009, aveva soli 22 anni. Si apprestava a giocare la sua terza stagione tra i professionisti, nonché la sua seconda stagione in Serie B. Iniziò a muovere i primi passi nel professionismo, in Serie C2, con il Noicattaro Calcio, dopo aver giocato nei dilettanti con il Toritto e l’Altamura, quest’ultima, squadra della sua città natale. In 29 presenze, realizzò 10 gol, trascinando la squadra pugliese alla salvezza. La stagione dopo, la squadra pugliese non poté evitare la retrocessione in Serie D. Però non riuscì a trovare i mezzi per iscriversi al campionato, e quindi fu costretta a ripartire dal campionato di Promozione. Poi nel 2020 fu rifondata, e cambiò il nome in Noja Calcio 96.

Ciccio Caputo, approdò alla Salernitana, in prestito dal Bari. Bari che nella stagione precedente ottenne la promozione in Serie A. Fondamentali, per la squadra di Mister Antonio Conte anche i suoi gol. In 27 presenze, ha realizzato 10 gol e 2 assist. Insomma il ragazzo nativo di Altamura, era pronto a fare il grande salto. Era uno dei prospetti più interessanti del panorama calcistico italiano.

Anche per questo ebbe una grande accoglienza dai tifosi granata. La Salernitana, nella stagione 2008-09, concluse il suo campionato di Serie B, in 14esima posizione, con uno score di 14 vittorie, 9 pareggi e 19 sconfitte. L’obiettivo per la stagione 2009-10 era raggiungere la zona play off, anche per onorare al meglio la stagione del novantesimo anno di storia del club campano, che il presidente Antonio Lombardi decide di commemorare acquistando il marchio storico della società e gli altri beni immateriali del club, che ha posseduto fino all'esclusione dai tornei professionistici della società precedente (la Salernitana Sport di proprietà di Aniello Aliberti) avvenuta nel 2005, per inadempienze finanziarie. 

Però Sua Maestà non raggiunse l’obiettivo che si era prefissata ad inizio stagione. Alla fine di quella stagione, infatti, retrocedette in Serie C1, concludendo il proprio campionato in ultima posizione. Uno score di 5 vittorie, 8 pareggi e 29 sconfitte in 42 partite.

E Caputo non rese come tutti si aspettavano, tanto che ci furono anche contrasti tra lui ed i tifosi in due occasioni. Il primo contro l’Empoli, all’Arechi, in occasione del recupero della 14esima giornata di campionato. La Salernitana arrivò alla sfida contro i toscani con uno score di 1 vittoria (contro il Crotone per 4-1), 4 pareggi, ed 11 sconfitte in 16 partite. La partita fu decisa proprio da un gol di Ciccio Caputo, che dopo il gol, andò ad esultare sotto la Curva Sud, zittendola, essendo che c’erano state tante critiche da parte dei tifosi per questa squadra, a causa dei pessimi risultati ottenuti da essa. Il secondo invece fu contro il Grosseto, sempre all’Arechi. I granata già avevano la certezza matematica della retrocessione in Serie C1. Ad aprire le marcature quel giorno, fu il Grosseto con Pichlmann, per poi essi raddoppiare con Vitiello. La Salernitana ebbe una reazione d’orgoglio, accorciando le distanze prima con Dionisi, e poi pareggiando e sorpassando i toscani allora allenati da Maurizio Sarri, attuale tecnico della Lazio, proprio grazie a bomber Ciccio Caputo. I giocatori dell'allora mister Ersilio Cerone, esultarono così tanto da far infuriare i propri tifosi, essendo che si stava vincendo, si, una delle 42 battaglie, ma la guerra, ossia la lotta per la salvezza, già era persa. La Salernitana poi non vinse neanche questa battaglia perché il Grosseto la rimise, di nuovo, a suo favore, grazie ai gol di nuovo di Vitiello, che valse ai toscani il pareggio, e di nuovo Pichlmann, che consegnò la vittoria ai toscani. L’incontro, quindi, si concluse sul risultato di 3-4 a favore della squadra ospite.

Francesco Caputo, nella sua avventura con la squadra dell’Ippocampo, in 38 presenze, realizza 7 gol, 6 in campionato ed 1 in Coppa Italia. Di conseguenza, alla fine di quella stagione, non verrà riscattato dai campani.

La stagione 2009-10 è stata quindi una stagione da dimenticare per tutt'e due parti. Quella stagione ha complicato tremendamente il loro percorso di crescita. Però andando avanti nel tempo, son riusciti a superare le difficoltà che han trovato davanti a sè, e di conseguenza, son riusciti a regalarsi grandi gioie. Infatti, la Salernitana, dopo il fallimento della Presidenza Lombardi, e quindi la ripartenza dalla Serie D con la nuova presidenza di Lotito e Mezzaroma, in 10 anni, è risalita fino a raggiungere la Serie A. Francesco Caputo, invece, è diventato, giocando sempre in provincia, uno degli attaccanti italiani più forti. 

Insomma, non c'è stato un lieto fine tra i granata e l’attaccante di Altamura. Ma oltre al lieto fine, non è stata neanche una favola la convivenza. Anche perché non è mai scattata realmente la scintilla da ambedue le parti. Però, chi se lo sarebbe mai aspettato che i due, dalla scorsa stagione, si sarebbero reincontrati in Serie A? Un incontro tra due che erano destinati ad amarsi, ed invece son finiti per odiarsi.

Sezione: L'avversario / Data: Mer 24 agosto 2022 alle 17:00
Autore: Nicola Cannoniero
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