Trovare qualcosa di positivo dopo la debacle in casa del Benevento è molto difficile. Un 5-1 che non ammetterebbe repliche e che rischia di causare un contraccolpo psicologico all'interno del gruppo e negli ambienti del tifo granata. Tuttavia Raffaele non ha torto quando elogia l'operato di una squadra che, per almeno 40 minuti, ha tenuto egregiamente testa alla seconda forza del campionato mostrando organizzazione, compattezza e qualità nel palleggio che è merce rara in questa categoria. Un'analisi lucida e oggettiva non può prescindere dal valutare nel complesso una gara che, a un certo punto, sembrava totalmente nelle mani della Salernitana.

Un palo, una traversa, un paio di parate di Vannucchi, un tiro fuori di un soffio di Ferrari e la capacità di portare 7-8 calciatori di movimento a ridosso dell'area di rigore avversaria senza, di fatto, subire un solo tiro verso l porta se non quello vincente di Pierozzi su palla inattiva. E chi parla di una Salernitana scoperta in non possesso e poco organizzata sulle preventive dovrebbe rivedere con attenzione le immagini dei gol del Benevento. Sul 2-1 la difesa è ben piazzata in area di rigore e Tumminello è bravo a bruciare sul tempo Matino, sul 3-1 è De Boer a regalare un pallone ai giallorossi scatenando la ripartenza di Della Morte.

Sul 4-1, invece, c'è un tiro centrale goffamente respinto da Donnarumma, prima del pokerissimo nato da un lancio apparentemente innocuo dalle retrovie e che Lamesta ha trasformato in un altro gol non propriamente imparabile. Insomma, al netto delle discussioni sulla scelta di proporre un modulo ultra offensivo e di riproporre calciatori come Frascatore fuori dai radar ormai da tempo, va detto che Raffaele sta pagando anzitutto errori individuali oltre, ovviamente, ai limiti numerici e strutturali dell'organico. Con una difesa lenta e che subisce tante reti sarebbe strategia giusta assumere un atteggiamento più accorto? Assolutamente no. Il mister ha semplicemente avuto il merito di individuare da subito le carenze della rosa e sa bene che solo tenendo il pallino del gioco si può sopperire alle difficoltà della retroguardia, priva tra l'altro di Cabianca che è l'unico ad avere velocità, buona tecnica individuale e capacità di giocare sia sulla fascia, sia centrale, sia braccetto.

Col Trapani ci potrebbe essere il ritorno al 3-5-2, con l'esordio di Longobardi a destra (definitiva bocciatura per gli esterni presi in estate), Tascone a far legna in mediana e Ferraris finalmente seconda punta e libero di svariare su tutto il fronte offensivo avvicinandosi all'area di rigore come accadeva, con successo, nelle primissime giornate. E' ovviamente un match da non fallire. Parte della società è insoddisfatta del rendimento (una sola vittoria nelle ultime 5 giornate, al 95' e su rigore) , ma il ds ha spinto per la riconferma dell'allenatore. Ma un malaugurato passo falso in un Arechi che si preannuncia da minimo stagionale farebbe ufficialmente traballare la panchina del mister.

Sezione: News / Data: Mer 03 dicembre 2025 alle 16:30 / Fonte: La Città
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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Caporedattore dal 2024
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