Manca una notte, perché per la Salernitana questa è la notte prima degli esami, un esame finale senza appello in cui non è ammissibile farsi trovare impreparati e in cui nulla va lasciato al caso, a partire dall'undici iniziale che mister Marino andrà a selezionare. La sconfitta di Marassi contro la Sampdoria, arrivata in esito ad una prestazione gravemente lacunosa e balbettante dei granata, ha lasciato il segno in una truppa che appariva ritemprata a livello di certezze e fiducia dopo quattro partite (in parte anche La Spezia) bene approcciate e discretamente giocate. A Genova la Bersagliera ha ribadito di non essere in realtà guarita da due mali stagionali atavici, responsabili principali della sua cattiva e pericolosa classifica a novanta minuti dal gong: il mal di attacco ed il mal di trasferta. In ambedue i casi i numeri del club di patron Iervolino parlano chiaro e sono anzi inconfutabili, con la Salernitana che ha nel tanto vituperato Simy il bomber stagionale con sole cinque reti, di cui 4 in campionato. Cerri e Verde sono le più grandi delusioni dell'annata, non solo per le pochissime firme messe nel tabellino marcatori, ma anche, e soprattutto, per la qualità delle loro prestazioni e per la loro incapacità di trascinare la squadra e farla uscire dai momenti di difficoltà.
Male anche Raimondo, ragazzo arrivato con discrete aspettative totalmente disattese alla prova del campo, dove l'ex Bologna ha collezionato insufficienze seriali in luogo di reti ed assist vincenti. Incostante e spesso fumoso è stato anche il campionato di Tongya, il quale dopo un avvio promettente sotto la gestione Martusciello è venuto letteralmente meno nel girone di ritorno, con un solo sigillo contro il Cosenza in casa e tante prestazioni deludenti. Anche nelle vittorie casalinghe contro Sud Tirol, Cosenza e Mantova a rompere il ghiaccio e spianare la strada ci hanno pensato difensori e centrocampisti granata, con Ferrari, Corazza, Ghiglione ed Amatucci sugli scudi e nel tabellino dei marcatori. In trasferta, dove il baricentro di squadra è più basso e le occasioni da rete scarseggiano, sarebbe stato e sarebbe tuttora fondamentale avere l'apporto del reparto avanzato, e, Marino, non a caso, starebbe pensando ad una rivoluzione proprio in questo settore, favorendo la titolarità di Tongya, Stojanovic e Simy a discapito di Soriano, Verde e Cerri.
Lasciare fuori i tre senatori, sulla carta gli elementi più rappresentativi della rosa vuoi per tasso tecnico, vuoi per esperienza e carisma potrebbe costituire, ad un tempo una bocciatura degli esclusi con effetto motivante in caso di subentro e una responsabilizzazione degli altri calciatori, chiamati a lottare e dare tutto senza appoggiarsi su coloro i quali avrebbero potuto inventare le giocate per risolvere il match. Il messaggio potrebbe essere proprio che il collettivo conta più del singolo e l' impresa può scaturire da una prova importante di squadra, con una consapevolezza di base: il pareggio non serve né ai campani né ai veneti.Per la Salernitana l' vere un solo risultato a disponibile per sperare nella permanenza in cadetteria, ovvero la vittoria esterna, potrebbe addirittura rivelarsi dal punto di vista psicologico un vantaggio per il fatto di non avere alcunché da difendere e di non poter essere condizionati da calcoli vari. Analizzando le ultime prove disputare dalla Bersagliera sotto la gestione Marino, è parso chiaro che è cambiata la mentalità della squadra, con una maggiore propensione offensiva, una manovra migliore e più incisiva sia sulle corsie esterne che nel cercare la profondità.
Ciò, tuttavia, sarebbe avvenuto soprattutto in casa, allorquando, con il fattore spinta del pubblico a proprio favore, i granata dovevano sempre e soltanto vincere e portare a casa i tre punti, mentre in trasferta a La Spezia i campani si sono scossi e trasformati positivamente solo dopo essere passati in svantaggio.Il cavalluccio marino, insomma, si esprimerebbe meglio laddove si senta con le proverbiali spalle al muro, dovendo solo vincere e non potendo partire impostando una gara di attesa o addirittura speculativa, così come accaduto con lo Spezia nella prima mezz'ora e per tutta la prima frazione al Ferraris contro la Sampdoria. A Cittadella si dovrebbe , almeno questo è l'auspicio, vedere sul terreno di gioco una Salernitana decisa ed aggressiva, che tenti di fare da subito la partita imponendo il proprio calcio e la propria voglia di salvarsi, al cospetto di un avversario nella sua stessa situazione e pronto ovviamente a dare il centro per cento nella sfida.
I padovani hanno dimostrato limiti di tenuta difensiva collettiva ed individuale se aggrediti, pressati alti e costretti a correre all'indietro, specialmente al Tombolato dove gli uomini di Dal Canto hanno costantemente faticato ad imporre gioco e ritmo, con le non casuali tante battute di arresto casalinghe che ne sono scaturite.Il Cittadella, però, si è rialzato nel momento più importante, battendo in rimonta un Bari deludente, e ha palesato spirito di reazione e discreta pericolosità se le si lasciano metri e iniziative, aspettandola in luogo di aggredirla. Ciak si gira: ultima chiamata per il club di via Allende, i calciatori, Marino ed Iervolino e suoi collaboratori. L' ora o mai più si materializzerà al Tombolato alle ore 15, gli uomini veri (se vi sono) rispondano.
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