"Sono felice di aver dato il mio contributo negli anni e di aver scritto qualche pagina bella di storia con la Salernitana". Leonardo Menichini è sempre stato molto legato alla piazza di Salerno e, paradossalmente, la gente ha imparato maggiormente ad apprezzarlo soltanto dopo che ha concluso la sua esperienza lavorativa in granata. "In fondo andar via non è stato un dramma. Alla prima sconfitta ci sarebbero state polemiche e critiche, oggi invece posso tornare in città e godermi l'affetto della gente" disse in una recente intervista a TuttoSalernitana.

Nel corso della trasmissione "Il pallone è di tutti", invece, ha dichiarato quanto segue: "Sicuramente dispiace molto per la retrocessione della Salernitana, ma sono convinto ci siano tutte le potenzialità per tornare in alto. Lancio un appello alla piazza: capisco che ora si vuole tutto e subito, ma le cose vanno fatte con calma e lucidità. La Salernitana riparte da zero, ha un nuovo direttore sportivo e avrà un nuovo allenatore ed è necessario individuare i calciatori giusti per la ripartenza. Certo, si deve andare su gente di categoria anche superiore per ricreare entusiasmo ma, soprattutto, per essere altamente competitivi".

Il mister prosegue: "Il girone C è senza dubbio difficile sul piano ambientale, ma vi posso assicurare che il girone B è molto competitivo e ho avuto conferma guidando il Pontedera. E aggiungo una riflessione: non basta chiamarsi Salernitana per vincere le partite, se entri in campo con l'approccio sbagliato rischi di perdere anche contro la squadra che rappresenta una piccola città. Mi è capitato quando ero lì, di esempi nella storia del calcio ce ne sono tantissimi. E poi l'ossatura: difensore centrale, regista che fa girare la squadra, attaccante che la butta dentro. La famosa spina dorsale".

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 01 luglio 2025 alle 13:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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