"E pensare che qualcuno ha detto che non sono un vero salernitano" aveva dichiarato con un mix tra amarezza e stupore nel libro "Macte Animo" dedicato al ritorno della Salernitana in serie A, in risposta ad una serie di polemiche web che mai avevano scalfito il suo entusiasmo e il grande amore per i colori granata e per la città di Salerno. Numeri alla mano Salvatore Avallone è uno dei dirigenti più vincenti di sempre e sono scolpite nella mente e nel cuore le immagini delle sue esultanze dopo le gare con Barletta, Venezia e Pescara. Match dalle mille emozioni che consentirono alla Bersagliera di tornare in B, salvarsi e poi guadagnarsi la massima serie.

"Ci siamo salvati anche per Sasà" disse Bianchi dopo la lotteria dei rigori al Penzo "in queste settimane abbiamo visto tutti quanto abbia sofferto, fino alle lacrime. Cose che la gente non può sapere. Ci ha trasmesso tanto, gli vogliamo bene, è stato uno dei pilastri di questa partita e siamo felici di poter collaborare ogni giorno con chi incarna quei valori che sono essenziali per lavorare nella Salernitana". "E ora ti vogliamo sotto il settore ospiti del San Paolo di Napoli dopo un gol all'ultimo minuto" scrivevano invece tanti tifosi su facebook immortalando quello scatto al Partenio dopo il gol di Minala che è entrato di diritto nella storia della nostra squadra di calcio.

Non sappiamo se davvero sia in discussione o se si tratti di ipotesi giornalistiche. Del resto l'amministratore delegato Maurizio Milan è stato piuttosto vago ieri in conferenza stampa. Tuttavia, dopo due anni disastrosi e con tanti professionisti che hanno disonorato la maglia riportandoci nell'inferno della serie C, sarebbe davvero un controsenso e un autogol - l'ennesimo - privarsi di chi può essere invece l'emblema della ripartenza. Perchè la Salernitana ha bisogno di uomini, di gente che faccia capire a tutti i calciatori, ai dirigenti e alla stessa società cosa significhi il cavalluccio marino per i salernitani.

C'è chi ritiene che quest'anno sia stato coinvolto meno rispetto al passato, chi assicura che qualcuno tra i tesserati gli abbia "rimproverato" alcuni atteggiamenti attraverso i quali, invece, incarnava la passione e lo spirito della gente. Perchè dietro una protesta, un battibecco con l'arbitro, una lite con un avversario e un'esultanza rabbiosa c'era lo smisurato amore di un uomo - prima ancora che di un professionista - che sta soffrendo più di tutti per la retrocessione e che, lo ribadiamo, merita di proseguire la sua avventura con la Salernitana, magari con piena autonomia e incarichi ancora più importanti visto che - per esperienza nel mondo del calcio e titoli conquistati nel tempo - avrebbe molta più voce in capitolo di tanti "professori" che si sono alternati in questi anni facendo disastri su disastri.

In settimana saranno sciolte le riserve, l'auspicio è che Faggiano dia seguito al discorso fatto ieri sull'attaccamento e lo spirito di sacrificio blindando chi, più di tutti, è portatore sano di questi valori. Inserire nuove figure professionali all'interno di un club dopo un biennio disastroso e fallimentare è senza dubbio legittimo, a patto che non sostituiscano quei pochissimi che meritano di lavorare ancora per la gloriosa maglia granata. 

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 01 luglio 2025 alle 12:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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