La Salernitana sta attraversando una fase che impone riflessioni profonde. La pesante batosta rimediata a Benevento ha scosso tutto l’ambiente, evidenziando limiti e insicurezze che nelle settimane precedenti erano rimasti sotto traccia. Quella che doveva essere una verifica importante per confermare la candidatura ai piani altissimi del campionato si è trasformata in una lezione dura, con cinque reti subite che hanno messo a nudo fragilità tecniche e forse anche mentali.

Il percorso granata sembra essersi diviso nettamente in due tronconi, prima e dopo la trasferta di Catania. Fino alla gara del 'Massimino', la squadra viaggiava con un ritmo da prima della classe, sostenuta da un rendimento quasi impeccabile fatto di sette vittorie e un pareggio nelle prime nove giornate e un’andatura di 2,44 punti di media. Un ruolino che aveva acceso entusiasmo e consolidato la sensazione di poter lottare stabilmente per la promozione diretta.

La sconfitta in Sicilia, però, ha interrotto l’inerzia positiva, aprendo una fase di rendimento altalenante. Nelle sette gare successive, la Salernitana ha raccolto molto meno (due vittorie e tre pareggi in sette gare), con una media poco superiore al punto a partita (1,28), un dato che fotografa le difficoltà nella tenuta difensiva e nella continuità di prestazione. Ora arriva un crocevia decisivo: Trapani, Picerno e Foggia compongono una sequenza che può ridare slancio o, al contrario, aggravare la crisi. Servono reazione, identità e un segnale forte. È il momento in cui la squadra deve ritrovare sé stessa.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 04 dicembre 2025 alle 13:00
Autore: Lorenzo Portanova
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Caporedattore dal 2023
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