La disfatta del 'Vigorito' ha riportato al centro del dibattito un problema che non nasce certo dalla partita con il Benevento, ma che in quella particolare circostanza ha assunto proporzioni evidenti, cioè la fragilità difensiva della Salernitana. I cinque gol incassati non sono soltanto frutto di una giornata storta, bensì l’espressione più chiara di una fase difensiva che fatica a dare garanzie.

L’analisi tattica mostra diversi aspetti critici. Il primo riguarda gli errori individuali, troppo frequenti per una squadra che punta ai primi posti. Marcature molli sui cross, ritardi nelle chiusure, cattiva lettura delle seconde palle, tutto ciò ha reso semplice per il Benevento affondare nelle zone centrali e laterali. Il secondo tema è la disorganizzazione di reparto. Nei momenti di pressione avversaria la linea difensiva si è spesso mossa in modo disomogeneo, lasciando varchi in cui gli attaccanti sanniti si sono infilati con facilità.

Le distanze tra difesa e centrocampo si sono allungate, in questo caso anche per la mancanza di un elemento chiave come Tascone, consentendo di arrivare con troppa facilità nei pressi o dentro l'area granata. Anche sulle palle inattive la Salernitana ha confermato letture sbagliate e duelli persi. Infine da sottolineare anche l’aspetto mentale. Subito il 2-1, la squadra è sembrata sgretolarsi, perdendo compattezza e lucidità cosa però inedita viste le tante rimonte arrivate dopo uno svantaggio. Per uscire dalla crisi serviranno interventi tecnici ((il mercato deve portare rinforzi) e lavoro quotidiano, ma soprattutto una risposta nervosa forte. Perché senza solidità dietro, qualsiasi ambizione rischia di crollare alla prima difficoltà.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 03 dicembre 2025 alle 17:00
Autore: Lorenzo Portanova
vedi letture
Lorenzo Portanova
autore
Lorenzo Portanova
Caporedattore dal 2023
Print