Spiegare all'esterno cosa rappresenti, a Salerno, il variegato mondo degli ultras granata è impresa piuttosto difficile. L'amore dei salernitani per la Salernitana è un qualcosa che va oltre i 90 minuti della domenica, "da studiare a livello sociologico" come ama ripetere il presidente Marco Mezzaroma. Negli anni la curva Sud è stata una delle più apprezzate, imitate e osannate in Europa, merito di scenografie straordinarie e della capacità di incidere per davvero sull'esito del risultato. Del resto se decine e decine di calciatori, una volta appese le scarpette al chiodo, hanno deciso di vivere a Salerno o ancora si commuovono ricordando tempi che probabilmente non torneranno più un motivo ci sarà. Bene ha fatto la Saggese Editori dell'ambizioso Francesco a riservare uno spazio alla Salernitana, alla sua gente, a quel popolo profondamente innamorato, visceralmente legato alla maglia e che, dal 1919 ad oggi, ha costituito il più fedele alleato della Bersagliera. Quello dei 10 piani di morbidezza, dei 20mila che fecero tremare l'Olimpico, di Ciccio Rocco e del suo braccio destro Carmine Rinaldi. Della Nuova Guardia, dei Fedelissimi, del "Grande prato verde dove nascono speranze" e dei 12mila in serie D dopo essere stati scippati dei segni distintivi in un'aula di tribunale.

 Per raccontare la storia del movimento ultras occorrevano penne sapienti, esperte, che conoscessero a fondo dinamiche, mentalità, pregi e difetti di uno stile ultras troppo spesso associato alla violenza, ma che in realtà è permeato di valori sani quali aggregazione, amicizia, appartenenza e fratellanza. Ci hanno provato (e sicuramente lo hanno fatto nel migliore dei modi) Mario De Fazio, Umberto Adinolfi e Dario Cioffi, in un lavoro certosino di ricerca che non ha trascurato alcun dettaglio. Tre penne d'eccellenza per il giornalismo salernitano, pronte soprattutto a coinvolgere le nuove generazioni che stentano ad affezionarsi alla maglia granata. "Poco più di dieci anni. Senza fretta (e figuriamoci) ma pure senza tregua. Tanto c'abbiamo messo io e gli amici Dario e Umberto a scrivere questo libro sulla storia della Curva Sud di Salerno. Più di dieci anni da quando, insieme, tornammo nel silenzio di via Nizza da quel pomeriggio al Vestuti, zuppi di pioggia e brividi. L'abbiamo pensato, iniziato, abbandonato, ripreso e poi finito, tra nottate al computer e (interminabili) vocali su Whatsapp. E senza la passione e l'intelligenza di Eddy non sarebbe così com'è.Speriamo possa raccontare bene un capitolo della storia popolare di Salerno, un fenomeno in cui il calcio è solo una scintilla di un fuoco che arde da quarantacinque anni. Un incendio di identità, passione, spirito di appartenenza, radici, confine, famiglia, solidarietà, comunità.Abbiamo scelto di devolvere l'intera quota di noi autori al reparto di Pediatria dell'ospedale "Ruggi" di Salerno. Perché, in ogni cosa, siamo quello che facciamo. Sta arrivando "Un'altra storia". " scrive De Fazio sulla propria pagina facebook.

In tantissimi sono già in attesa per acquistare il libro e trascorrere qualche ora all'insegna di una emozione tutta granata. Un emozione forte per i nostalgici che, siamo certi, contribuirà a ricreare quel clima di unità che fa la differenza più delle parate del portiere o dei gol de centravanti in nome di un amore soltanto sopito, che cova sotto la cenere, ma che va ben oltre i 90 minuti della domenica come testimoniato dalle 50mila presenze nella settimana del centenario, vissuta tra mostre, convegni scolastici, documentari, fuochi pirotecnici e tante lacrime.  La Salernitana, per i salernitani, è vita. E non è certo una frase retorica. C'è gente che, ogni settimana, lascia a casa famiglie e spende soldi per sostenere ovunque una fede incommensurabile, che ha superato fallimenti, ripartenze dolorose e lutti che ancora squarciano il cuore di dolore. Ed è anche per loro, per chi riempe la curva del Paradiso, che era necessario raccontare al mondo intero questa magica storia. Perchè "la gente vuol sapere...chi noi siamo". Tutto questo è il magico mondo degli ultras granata, quelli che, come li aveva descritti amabilmente la compianta amica e giornalista Marta Naddei, "prendono picci assurdi, si lamentano sempre...ma sono i più fighi di tutti". In bocca al lupo per questa nuova avventura editoriale, che possa servire anche a Lotito e Mezzaroma per vivere con maggiore emotività il rapporto con una piazza che non chiede la serie A, ma rispetto per una storia priva di trofei, ma ricca di contenuti. 

Sezione: Tifo granata / Data: Sab 28 novembre 2020 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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