Finalmente quello che volevo, finalmente il campo.
Perché in questi mesi non è stato né piacevole né facile, con una promozione che si sarebbe potuto festeggiare più a lungo, parlare di tutti i problemi extra campo che hanno fatto tremare la Salernitana, ma che alla fine si sono conclusi nel migliore dei modi. Un modo non scontato, che ha davvero generato troppa apprensione. E non quell'apprensione sana che si è respirata quando finalmente si è giocata la prima partita ufficiale, la prima partita da squadra di Serie A. Calcio di agosto? Coppa Italia che nel comune immaginare conta poco? Niente di tutto questo. In quella gara contro l'ambiziosa Reggina, che non ha regalato niente e non era scontato battere, ho visto una bella Salernitana, spensierata ma attenta, combattiva e umile, determinata: una squadra che ha fiducia nei proprio mezzi. E soprattutto un grande Federico Bonazzoli, elemento che finora ha forse avuto dato sempre meno di quello che era nelle sue potenzialità: Salerno è la sua grande occasione, la premessa è stata eccellente. Con un Simy in più (uno di quelli che ha insegnato come si fanno oltre 20 gol in Serie A), poi, potrà rendere ancora meglio: perché parliamoci chiaro, il discorso del dualismo non regge, i due hanno caratteristiche diverse che possono coesistere. Divenendo un'arma in più per lo scacchiere di mister Castori.

Certo, qualche altro innesto sarebbe auspicabile, ma auspicabile è anche rimanere con i piedi per terra: per una salvezza tranquilla, che sia il primo mattoncino di un roseo futuro, la squadra sembra essere già attrezzata. Anche mentalmente, perché alle volte è con la testa e l'entusiasmo che si possono colmare tanti gap. Ora cresce l'attesa per il campionato. Una vera emozione aver scritto di questo. Emozionante è anche aver la possibilità di farlo (e per questo ringrazio principalmente il direttore e amico Luca Esposito. Confesso - e mi perdonerà se lo faccio - che ci abbiamo messo qualche anno a capirci, ma la quadra l'abbiamo finalmente e felicemente trovata!).
Una possibilità che invece, dall'altro lato del mondo è negata a tante altre donne. Quelle donne afgane al quale il mondo occidentale ha girato di improvviso e malamente le spalle. E' un tema extra calcio e molto complesso, non sono una politica né esperta di mediazioni culturali o altro, ma le immagini che in questi giorni stanno arrivando dall'Afghanistan sono una ferita al cuore, e non si può far finta niente, ognuno nel suo piccolo deve dar voce a questa situazione: perché tutti abbiamo perso. Questa mattina mi sono alzata, ho messo il vestito che mi andava di mettere, mi sono truccata e in piena autonomia ho preso la mia macchina e sono andata a lavorare: cose per me scontate, normali, cose che invece erano preziose per chi vive dalla parte sbagliata del mondo. Per chi ora vedrà negato ogni diritto. Per chi vedrà negarsi il DIRITTO DI ESSERE. Sono fortunata, sono nata dalla parte giusta del mondo. Ma sarebbe stato più bello nascere in un mondo giusto. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 19 agosto 2021 alle 00:00
Autore: TS Redazione
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