La Salernitana è questa. Inutile girarci intorno. Una squadra allestita male, governata altrettanto male tra confusione tattica e incoerenza comportamentale e che fatica a fare risultato anche con squadre modeste. E' questo il quadro della Salernitana in questa prima fase della stagione: una squadra che manca di centrali difensivi in grado di giocare a due, che manca di alternative ai terzini o esterni di fascia, che manca di un play vero in grado di dare ritmo alla manovra e soprattutto che manca di un centravanti di esperienza bravo ad occupare l'area di rigore per dare spazio di movimento a Dia, che ha dimostrato anche contro il Cagliari che partendo da dietro è letale come lo scorso anno.

Cinque tasselli che mancano e che Sousa aveva chiesto, anche in maniera non troppo velata, ma senza risultati. Ed invece sono arrivati calciatori giovani e di belle speranze ma senza esperienza in campionati competitivi come quello di Serie A, vedi Martegani e Legowski, o scommesse come Stewart e Ikwuemesi. O ancora giocatori in cerca di rivincita, come Jovane Cabral. Insomma un po' poco, come abbiamo già più volte detto, per alzare l'asticella. Ed ora? Ed ora la situazione è questa: una squadra con tanti doppioni ma carente in alcuni ruoli strategici, indipendentemente dalla guida tecnica, che sia Sousa o Inzaghi. Finora ha pagato Sousa, soprattutto per quanto fatto in quel di Luglio nella cena con De Laurentis, alla quale ha provato a ovviare con professionalità e abnegazione, ma evidentemente senza più la stima ed il rispetto di società e calciatori.

Ed allora che fare? Beh c'è poco da fare ora. Le gare abbordabili sono terminate e non sono state sfruttate a dovere, con solo 4 punti in nove gare frutto di quattro pareggi, tre interni e uno in trasferta. Ora arrivano i turni di ferro, con trasferte proibitive e partite in casa contro big, nelle quali fare punti può rappresentare davvero una fievole speranza. Ed allora l'unica cosa da fare è attendere questi due mesi, sperando di portare quanto più fieno in cascina per poi programmare un mercato, oculato e mirato, per raddrizzare questa stagione e o vanificare due anni di sacrifici ed investimenti.

Lungi da me pensare che la società non voglia raddrizzare il tiro: il patron si è speso tanto, anche in prima persona per la causa granata e difficilmente lascerà la nave affondare senza prima aver provato qualche altra rotta. Non ci resta dunque che attendere questi due mesi di gioco e sperare in un gennaio che porti in dote un nuovo istant team, come quello visto due anni fa, che possa far uscire la squadra granata dalle sabbie mobili della classifica il prima possibile. E magari anche un diesse in grado di concretizzarlo.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 26 ottobre 2023 alle 00:00
Autore: Roberto Sarrocco
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