Un’intera comunità si è stretta nel pomeriggio di oggi attorno al feretro di Aniello Pappalardo, il 42enne ritrovato privo di vita ieri mattina in un canale adiacente Via Paradiso di Pastena, a Salerno. A causarne il decesso potrebbe essere stato un malore improvviso, seguito da una caduta rivelatasi fatale.

Nello, come era affettuosamente chiamato da tutti, era nato e cresciuto nel cuore del Quartiere Europa, nella zona orientale della città. Ed è proprio lì, nella chiesa del Gesù Redentore, che una folla silenziosa e commossa gli ha reso l’ultimo saluto. Tra gli abbracci e le lacrime di parenti, amici e semplici conoscenti, si è alzata forte la testimonianza di un uomo buono, generoso, sempre pronto ad aiutare il prossimo.

A celebrarne il ricordo con profonda emozione è stato Don Ciro Torre, parroco della chiesa e amico di lunga data della famiglia. «Troppo buono per questo mondo – ha detto Don Ciro dall’altare – un mondo che, spesso, si mostra crudele e superficiale, e che forse non meritava un angelo come lui». Un pensiero condiviso da tanti amici di Nello, che hanno voluto ricordarlo con parole semplici ma piene d’amore.

Tifosissimo della Salernitana, Aniello è stato salutato anche da numerosi supporter granata, che hanno accompagnato l’uscita del feretro con fumogeni, cori, applausi e uno striscione in suo onore. Una coreografia struggente, figlia di un amore viscerale per la squadra del cuore e di un senso profondo di appartenenza.

“Ciao Nello, uno di noi”. È il messaggio più ripetuto oggi, in una Salerno che piange non solo la perdita di un giovane uomo, ma di un simbolo silenzioso di gentilezza e umanità in un tempo che ne ha sempre più bisogno.

Sezione: News / Data: Gio 29 maggio 2025 alle 18:30 / Fonte: salernonotizie
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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