Continua la presentazione delle Nazionali che parteciperanno al Mondiale. Precisamente verranno presentate le rose delle Nazionali che parteciperanno al Mondiale, che hanno al proprio interno, almeno un giocatore della Salernitana. Giovedì è stata presentato il Senegal, che presenta nella lista dei 23, Boulaye Dia. Oggi verrà presentata la Polonia di Krzysztof Piatek. Lunedì verrà presentata la Tunisia di Dylan Bronn.

                                                              LA POLONIA DI PIATEK: LA SUA STORIA AI MONDIALI

Il Mondiale in Qatar sarà il 9° mondiale che giocherà la Polonia. Hanno preso parte all’edizione del 1938, del 1974, del 1978, del 1982, del 1986, del 2002, del 2006, e del 2018. Il massimo risultato che hanno ottenuto i polacchi nella competizione iridata, è stato un terzo posto. Terzo posto ottenuto nel 1974, e nel 1982. Nel 1974, nell’edizione svoltasi nella Germania Ovest, conquista il terzo posto, battendo nella finale 3° - 4° posto, il Brasile, per 0-1, decisa da Lato (capocannoniere di quella competizione e della Polonia, con 7 reti), che è stato anche presidente della Federazione calcistica polacca, dal 2008 al 2012, quando è stato sostituito da Boniek (capocannoniere della Polonia nell’edizione iridata dell’82, con 4 reti). Polonia che, in quel mondiale, nella prima fase a gironi, eliminò l’Italia (che concluse 3° in quel girone, dietro l’Argentina – a pari punti finirono quel girone ma l’Albiceleste aveva una differenza rete maggiore rispetto agli Azzurri – e davanti ad Haiti, 4°), battendola nello scontro diretto, dell’ultima giornata, per 2-1. I polacchi passarono avanti con Szarmach. Raddoppiarono con Deyna. La Nazionale accorciò le distanze con Fabio Capello. Nazionale Italiana, che poi attuò la vendetta sui polacchi, 8 anni dopo.

Il teatro era la Spagna, precisamente la città di Barcellona, e chi vinceva la sfida, accedeva alla finalissima, che si teneva a Madrid. La perdente, si giocava la finalina, 3° - 4° posto, questa che si teneva ad Alicante. L’Italia e la Polonia, in quell’edizione, prima di incontrarsi in semifinale, si erano incontrate anche nella prima fase a gironi, nella prima partita per loro del torneo. Questa conclusasi 0-0. La Polonia finì prima in quel girone a 4 pt., con l’Italia seconda, a 3. Polonia che poi vinse il girone, della seconda fase a gironi, battendo l’Unione Sovietica (seconda ed a pari punti con i polacchi (3 pt.). Ma i polacchi passarono il girone avendo una differenza reti maggiore rispetto a quella dei sovietici), ed il Belgio. Come anche vinse il girone della seconda fase a gironi, l’Italia, eliminando Brasile e Argentina, rispettivamente 2° e 3° di quel girone. La Polonia fu battuta in semifinale dall’Italia. La partita si concluse 0-2 per gli Azzurri, e fu decisa da una doppietta di Paolo Rossi, capocannoniere della competizione. Mentre l’Italia vinse poi il mondiale, la Polonia, invece si giocò la finale 3°-4° posto, contro la Francia (battuta ai rigori dalla Germania Ovest), e la vinse per 3-2 grazie alle reti di Szarmach, Majewski, e Kupcewicz, che risposero alle reti dei Transalpini di Girard e Couriol.

L’ultima edizione del Mondiale a cui ha preso parte la Polonia, è stata nel 2018, in Russia. Spedizione non fortunata per essi, perché eliminati già nella fase a gironi. Arrivarono quarti, in un girone con Colombia (che vinse il girone), Giappone (seconda), ed il Senegal (terza), avendo conquistato solo 3 punti, ottenendo quindi 1 vittoria e 2 sconfitte. Vittoria ottenuta nella terza ed ultima giornata contro il Giappone. La partita si concluse 0-1, e fu decisa da un gol di Bednarek. Capocannoniere per la Polonia, in quell’edizione, furono Bednarek e Krychowiak, che segnarono 1 gol a testa.

                                                                         PRESENTAZIONE DEL GIRONE DELLA POLONIA

La Polonia è stata sorteggiata nel gruppo C, con Argentina, Arabia Saudita e Messico.

                                                                                            PRESENTAZIONE MESSICO

Il Mondiale della Polonia inizierà il 22 novembre, a Doha, contro il Messico, alle ore 17 italiane.

Il Messico sarà la diretta avversaria della Polonia per il secondo posto del girone. Quindi è una sfida quella di martedì che sarà quasi decisiva per il proseguo della competizione. Il Messico sarà alla sua 17esima presenza nella competizione iridata. Ha preso parte alle edizioni del 1930, del 1950, del 1954, del 1958, del 1962, del 1966, del 1970, del 1978, del 1986, del 1994, del 1998, del 2002, del 2006, del 2010, del 2014, e del 2018. El Tricolor, allenato da Gerardo “El Tata” Martino, nelle 16 precedenti presenze al Mondiale, ha raggiunto come traguardo massimo, i quarti di finale. Traguardo raggiunto in due occasioni: nel 1970, quando il paese ospitante era proprio il Messico, furono sconfitti dall’Italia – finalista di quell’edizione – per 4-1 (autogol di Pena, doppietta di Riva, e gol di Rivera, consegnarono la semifinale alla Nazionale italiana. A nulla servì il gol di Gonzalez); e nel 1986, quando ancora una volta, il paese ospitante era proprio, ancora una volta, il Messico, battuti dalla Germania Ovest, dopo la lotteria dei rigori.

Nel 2018, il Messico si è fermato agli ottavi di finale, battuto dal Brasile per 2-0. Esso si era qualificato agli ottavi, da secondo nel girone, dietro la Svezia prima (a pari punti con essi (6 pt. ottenuti dalle 2. 2 vittorie ed 1 sconfitta), ma primi per una differenza reti migliori), e davanti alla Corea del Sud, terza, e, a sorpresa, davanti alla Germania (nel 2018 campione in carica), quarta.

Ecco la rosa dei 26 che sono stati selezionati dal CT Gerardo Martino:

Portieri: Rodolfo Cota (Leon), William Ochoa (America), Alfredo Talavera (Juarez);

Difensori: Kevin Alvarez (Pachuca), Nestor Araujo (America), Gerardo Arteaga (Genk), Jesus Gallardo (Monterrey), Cesar Montes (Monterrey), Hector Moreno (Monterrey), Jorge Sanchez (Ajax), Johan Vasquez (Cremonese);

Centrocampisti: Roberto Alvarado (Guadalajara), Edson Alvarez (Ajax), Luis Chavez (Pachuca), Andres Guardado (Betis), Erick Gutierrez (PSV), Hector Herrera (Houston), Orbelin Pineda (AEK Atene), Charly Rodriguez (Cruz Azul), Luis Romo (Monterrey);

Attaccanti: Uriel Antuna (Cruz Azul), Rogelio Funes Mori (Monterrey), Raul Jimenez (Wolverhampton), Hirving Lozano (Napoli), Henry Martin (America), Alexis Vega (Guadalajara).

                                                                                         PRESENTAZIONE ARABIA SAUDITA

Poi il 26 novembre, ad Al Rayyan, alle ore 14 italiane, la Polonia affronterà l’Arabia Saudita.

Arabia Saudita che sarà alla sua 6° partecipazione al Mondiale. Ha preso parte alle edizioni del 1994, del 1998, del 2002, del 2006, e del 2018. La squadra di Hervé Renard, dovrà limitare i danni. Ha l’obiettivo di fare un mondiale dignitoso, come fatto nel 1994, dove la nazionale saudita, raggiunse gli ottavi di finale, arrivando seconda nel proprio girone, dietro all’Olanda, ed avanti al Belgio, quest’ultima qualificata come migliore terza. Tutt’e 3 conclusero il girone a pari punti, precisamente con 6 punti raccolti. L’Arabia Saudita, agli ottavi, fu eliminata dalla Svezia, per 1-3.

Nel 2018, l’Arabia Saudita, venne eliminata nella fase a gironi. Arrivò infatti, terza nel girone, dietro ad Uruguay (che vinse il girone), alla Russia, arrivata seconda; e si mise dietro l’Egitto, vincendo per 2-1, lo scontro diretto, valevole per la terza ed ultima giornata della fase a gironi.

Ecco la rosa dei 26 convocati selezionati dal CT Hervé Renard:

Portieri: Muhammad Al-Owais (Al-Hilal), Mohammed Al Rubaie (Al-Ahli), Nawaf Alaqidi (Al-Nassr)

Difensori: Sultan Al-Ghannam (Al-Nassr), Abdullah Al-Amri (Al-Nassr), Ali Al-Bulaihi (Al-Hilal), Abdullah Mado (Al-Nassr), Saud Abdul Hamid (Al-Ittihad), Hassan Tumbakti (Al-Shabab), Yasser Al Shahrani (Al-Hilal), Muhammad Al Buraik (Al-Hilal).

Centrocampisti: Abdullah Otaif (Al-Hilal), Abdullah Al Malki (Al-Hilal), Riad Shrahili (Abha), Ali Al Hassan (Al-Nassr), Salman Al Faraj (Al-Hilal), Muhammad Kanoo (Al-Hilal), Nasser Al Dawsari (Al-Hilal), Sami Al Najei (Al-Nassr), Hattan Bahbari (Al-Shabab), Salem Al Dawsari (Al-Hilal) Nawaf Al-Abet (Al-Shabab), Abdulrahman Al-Aboud (Al-Ittihad).

Attaccanti: Haitham Asiri (Al-Ahli), Firas Al Buraikan (Al-Fateh), Saleh Al Shehri (Al-Hilal).

                                                                                         PRESENTAZIONE ARGENTINA

La Polonia chiuderà la fase a gironi, il 30 novembre, a Doha, alle 20 italiane, contro l’Argentina. L’Argentina di Leo Messi ed allenata da Lionel Scaloni, proverà a vincere la competizione. Vittoria che per l’Albiceleste manca dal 1986. Mondiale questo ricordato soprattutto per “la Mano de Dios”, ossia per il gol realizzato da Diego Armando Maradona, con la mano, ai quarti, contro l’Inghilterra. In finale, batté per 3-2, la Germania Ovest, grazie ai gol di Brown, Valdano e Burruchaga. Quello dell’1986, fu il secondo mondiale vinto dall’Albiceleste. Il primo, fu vinto nel 1978, da paese ospitante, battendo per 3-1 l’Olanda, grazie ad una doppietta di Mario Kempes (capocannoniere di quell’edizione con 6 reti), ed una rete di Bertoni. Fu un mondiale questo, però, macchiato dal sangue. Si svolse durante il regime militare dittatoriale, ed a capo di questo, in quel momento c’era, Jorge Rafael Videla, che riuscì con un colpo di stato, il 24 marzo del 1976, a far cadere il governo Peron. Ci sarebbe tanto da raccontare di questo periodo brutto per l’Argentina, ma ci vorrebbero un articolo ed uno spazio a parte, per farlo.

Lo scorso anno, l’Argentina, in Brasile, conquistò la 15esima Copa America della sua storia, regalando il primo trofeo, con la sua nazionale, a Leo Messi. Fino a quel momento, il 7 volte pallone d’oro, capitano dell’Albiceleste, aveva raccolto trofei con la sua nazionale, solo a livello giovanile. Nel 2005 vinse il Mondiale Under – 20, e nel 2008, vinse l’oro Olimpico. L’ha sfiorata la vittoria mondiale. Nell’edizione del 2014, giocatasi in Brasile, la sua Argentina venne battuta in finale dalla Germania, per 1-0, dopo i tempi supplementari, decisa da un gol di Gotze.

Nel 2018, l’Argentina, si fermò agli ottavi di finale, battuti dalla Francia, per 4-3. Poco poteva fare quell’Argentina, per fermare quella Francia, soprattutto Kylian Mbappè, autore di una doppietta quel giorno, ma soprattutto di una prestazione stratosferica da autentico trascinatore della propria nazionale. L’Albiceleste aveva passato la fase a gironi da seconda in classifica, dietro la Croazia, prima in classifica a punteggio pieno, nonché successivamente, finalista di quell’edizione iridata, a fatica. Infatti ottenne la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta, vincendo l’ultima partita contro la Nigeria, per 1-2 (di Messi e di Rojo le reti dell’Argentina, con nel mezzo il gol della Nigeria con Moses). La nazionale, allora allenata da Sampaoli, arrivò a quella sfida avendo raccolto solamente un punto, ottenuto nella prima partita, contro l’Islanda, conclusasi 1-1.

Per l’Argentina c’è quindi voglia di riscatto, e voglia di tornare a vincere un mondiale, sia per regalare una gioia al proprio paese, e soprattutto per regalare una gioia a Leo Messi, che probabilmente giocherà il suo ultimo Mondiale.

Per la “The last dance” di Leo Messi, al suo 5° mondiale in carriera, il CT Lionel Scaloni schiera questi 26:

Portieri: Emiliano Martinez (Aston Villa), Franco Armani (River Plate), Geronimo Rulli (Villarreal);

Difensori: Nicolas Otamendi (Benfica), Marcos Acuna (Sevilla), Nicolas Tagliafico (Lyon), Pezzella (Real Betis), Nahuel Molina (Atletico Madrid), Gonzalo Montiel (Siviglia), Juan Foyth (Villarreal), Cristian Romero (Tottenham), Lisandro Martinez (Manchester United):

Centrocampisti: Thiago Almada (Atlanta United), Angel Di Maria (Juventus), Leandro Paredes (Juventus), Rodrigo De Paul (Atletico Madrid), Guido Rodriguez (Real Betis), Angel Correa (Atletico Madrid), Exequiel Palacios (Bayer Leverkusen), Papu Gomez (Sevilla), Alexis Mac Allister (Brighton), Enzo Fernandez (Benfica);

Attaccanti: Leo Messi (PSG), Lautaro Martinez (Inter), Paulo Dybala (Roma), Julian Alvarez (Manchester City).

All’ultimo, causa infortunio, Joaquin Correa e Nico Gonzalez, hanno dovuto rinunciare a giocarsi questo Mondiale. Al loro posto, Thiago Almada e Angel Correa.

                                                                                      I CONVOCATI DELLA POLONIA

Obiettivo della Polonia, almeno per la prima fase di questo Mondiale, è passare il girone. Sarà difficile, avendo come avversario, il Messico. Però, almeno sulla carta, i polacchi sembrano essere più forti. Anzi hanno anche la forza di provare a fare qualcosa in più di un semplice passaggio del turno. Hanno come punta di diamante, Robert Lewandowski, a cui verranno affidate, le chiavi dell’attacco, sperando che svolti le partite con i suoi gol. In questa stagione, alla sua prima al Barcellona, ha giocato 19 partite, realizzando 18 gol e 4 assist. Ma non è solo Lewandowski il faro della squadra. I 26 selezionati dal CT Czesław Michniewicz, formano una rosa composta da un misto di giovani e “vecchi”. Esempio ZIelinski, Milik, Zurkowski, Krychowiak, Glik, Gumny. Insomma, una squadra che si candida ad essere l’outsider del torneo.

Ecco i 26 convocati:

Portieri: Lukasz Skorupski (Bologna), Wojciech Szczesny (Juventus), Kamil Grabara (Copenhagen)

Difensori: Jan Bednarek (Aston Villa), Bartosz Bereszynski (Sampdoria), Matty Cash (Aston Villa), Kamil Glik (Benevento), Robert Gumny (Augusta), Artur Jedrzejczyk (Legia Varsavia), Jakub Kiwior (Spezia), Mateusz Wieteska (Clermont Foot);

Centrocampisti: Krystian Bielik (Birmingham City), Przemyslaw Frankowski (Lens), Kamil Grosicki (Pogoń Stettino), Jakub Kamiński (Wolfsburg), Grzegorz Krychowiak (Al-Shabab), Michal Skoras (Lech Poznan), Damian Szymanski (AEK Atene), Sebastian Szymanski (Feyenoord), Piotr Zieliński (Napoli), Szymon Żurkowski (Fiorentina), Nicola Zalewski (Roma);

Attaccanti: Robert Lewandowski (Barcellona), Arkadiusz Milik (Juventus), Krzysztof Piątek (Salernitana), Karol Świderski (Charlotte FC).

Bartlomiej Dragowski (Spezia), non giocherà più il mondiale, causa infortunio, rimediato nell’ultima partita prima della sosta, del suo Spezia, contro il Verona.

                                                                                           CAPITOLO PIATEK

Sarà il primo mondiale a cui prenderà parte, Piatek. Per l’attaccante della Salernitana, sarà difficile levare il posto a Lewandowski e Milik, però ci proverà. Ha dimostrato di essere in forma, segnando il gol decisivo, nell’ultima amichevole premondiale, giocata dalla sua nazionale, mercoledì 16 novembre, contro il Cile di Valencia, finita 1-0. Era la sua 25esima presenza con la maglia della Polonia, ed ha realizzato il suo 11esimo gol.

La Polonia però gioca con il 3-5-2, quindi potrebbe rientrare ugualmente nelle rotazioni del CT, giocando anche lui qualche minuto. Quindi si spera, come per Dia, che anche il pistolero, possa ritagliarsi un piccolo spazio in questo Mondiale, anche per rilanciarsi nella vetrina internazionale, dopo aver vissuto stagioni difficili.

Sezione: News / Data: Sab 19 novembre 2022 alle 17:00
Autore: Nicola Cannoniero
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