Vedere il bicchiere mezzo pieno dopo quanto accaduto domenica 18 maggio  è impossibile. Chi si diletta in calcoli e ragionamenti vive proprio su un altro mondo. Ma vi pare che hanno fatto tutto questo lavoro tra carte bollate e sentenze in tempi record per poi far rischiare alla Sampdoria la seconda retrocessione in 30 giorni e con una tifoseria - quella blucerchiata - che aveva contestato post Castellammare in modo molto duro?

Affrontare il Frosinone sarebbe stato complicato per il ritorno in trasferta e per i due risultati su tre a disposizione dei ciociari, ma allo spareggio sarebbe arrivata meglio la Salernitana. Anzitutto sul piano psicologico. Perchè i granata erano calcisticamente morti dopo il ko di Marassi e avevano riacciuffato gli spareggi per i capelli con il colpaccio al Tombolato, con esultanza collettiva ed entusiasmo all’interno dello spogliatoio.

Il Frosinone, invece, nell’ultimo mese aveva vanificato la rimonta targata Bianco vincendo una sola gara su sette, tra l’altro nei modi che tutti conosciamo e con un rigore che sarebbe eufemistico definire generoso. E poi le assenze. Perchè i gialloblu avrebbero dovuto fare a meno di Marchizza e Tsadjout che sono due titolarissimi. E non di secondaria importanza l’aspetto ambientale: 30mila cuori granata carichi a mille a Salerno e 1500 biglietti già prenotati per lo Stirpe, con l’ipotesi maxischermo in città.

Una vergogna tutta italiana, conferma del fatto che la componente più importante e il famoso “campionato degl italiani” non contano assolutamente nulla come testimoniato dalla decisione presa nel giorno della scomparsa del Papa, con 1500 persone arrivate a Cittadella o in viaggio a proprie spese con annessi alberghi prenotati. Insomma: Frosinone ride, Genova spera mentre la Salernitana è vittima dei suoi errori, ma anche di uno squallido teatrino.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 02 giugno 2025 alle 19:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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