Quando vinci senza convincere è come trovare parcheggio a Salerno il sabato sera dopo 40 minuti di giri: tecnicamente ce l'hai fatta, ma sei così stanco, nervoso e incazzato che quasi quasi era meglio prendere il taxi. 

Tre punti sporchi come la coscienza di un politico in campagna elettorale. La Salernitana si porta a casa la vittoria dall'Altamura grazie a due rigori e una prestazione che ha convinto quanto un venditore di frigoriferi agli esquimesi. Siamo primi in classifica, è vero, ma questa squadra sembra più confusa di mia suocera davanti al bancomat: preme tutti i tasti, impreca in dialetto, chiama tre volte per chiedere aiuto e alla fine si convince che la carta è scaduta quando in realtà ha solo sbagliato il PIN per la quinta volta.

Donnarumma 5,5 - Il portiere granata sta a metà strada tra l'uscita e la permanenza in porta più spesso di quanto io stia a metà strada tra la dieta e la pastiera. Sul gol dell'1-0 prima accenna, poi ci ripensa, come quando stai per fare il sorpasso sulla Costiera e vedi arrivare il pullman. Nella ripresa smanaccia un pallone che diventa un assist involontario: se l'avesse fatto Gigi Buffon sarebbe stata una giocata di fino, lui invece sembrava mio nonno che cerca di scacciare una vespa dal balcone.

Coppolaro 6 - Nessun disastro particolare, che per un difensore della Salernitana è già un miracolo degno della Madonna del Carmine. In impostazione è rivedibile come un film di Massimo Boldi, ma almeno non regala gol agli avversari. Tiene botta quando serve, tipo quel parente che non ti piace ma almeno non ti chiede soldi.

Matino 6 - L'Altamura gli chiede un rigore con più insistenza di un venditore ambulante sul Corso. Per fortuna non c'era nulla, senno' saremmo ancora qua a bestemmiare. Nel gioco aereo è solido come una mozzarella di bufala, ma quando deve costruire sembra uno che prova a montare un mobile Ikea senza istruzioni e dopo tre birre.

Golemic 7 - In una Salernitana che, nel primo tempo, sembrava più una barca alla deriva nel Golfo di Salerno durante una mareggiata, c'è una certezza: questo gigante della difesa. Freddissimo dal dischetto, calcia il rigore del 2-1 con la tranquillità di chi ordina una pizza margherita. L'unico che cresce mentre gli altri sembrano regredire tipo i gamberi. Se continua così gli facciamo una statua davanti all'Arechi, o almeno un murale a Torrione.​

Liguori 6 - Abbastanza vivace della prima frazione, che è come dire il più sobrio a una festa di laurea. Spinge sulla fascia come se dovesse consegnare una raccomandata urgente, segna su rigore spiazzando Viola, poi cala come il segnale del cellulare quando entri nell'ascensore. Ma almeno ci prova.

Anastasio 6 - Con Villa assente, Raffaele lo riconferma sulla sinistra sperando nel miracolo. Meno preciso nei cross di un ubriaco che gioca a freccette, ma almeno spinge tanto e si sacrifica. Piglia pure un giallo nel finale per proteste, che è il minimo sindacale in una partita come questa.

Capomaggio 5,5 - Quando manca si sente la sua assenza più della mozzarella sulla pizza. Il problema è che quando c'è non si sente lo stesso. Siamo quasi alla fine del girone d'andata e questo ancora non ha fatto la differenza, come un sindaco che promette di sistemare le buche ma non si vede mai l'asfalto. Lento palla al piede, anonimo come un pesce nell'acquario. Galo, svegliati!.

Tascone 6,5 - Lui è ovunque come i parcheggiatori abusivi in Piazza Ferrovia. Canta e porta la croce, mette pezze qua e là come un sarto pazzo, accompagna l'azione offensiva con più continuità di mia suocera che mi fa le prediche. Si procura con bravura il rigore del pareggio, facendosi sgambettare in area con l'eleganza di chi inciampa sul marciapiede ma fa finta di niente. L'unico a metterci il cuore insieme al fegato.

Ferraris 5,5 - Una prova deludente come il pranzo di Natale dal parente tirchio. Gioca con le spalle alla porta e senza palle giocabili, si intestardisce in azioni personali che portano a nulla. In pratica abbiamo preso quello che sembrava l'attaccante più promettente e poi l'abbiamo depotenziato peggio di uno smartphone dopo l'aggiornamento. Toccherebbe recuperarlo, ma con questo gioco è dura.

Di Vico 5,5 - Sfiora due volte il pareggio nel primo tempo: prima Viola gli nega la gioia con una parata, poi Siletti respinge sulla linea. Due occasioni che avrebbero cambiato la partita, invece deve uscire senza lasciare il segno. Sostituito al 71', come quando ti fanno alzare dal tavolo prima del dolce.

Inglese 4,5 - Si fa fatica a comprendere questo calo progressivo più di quanto si faccia fatica a capire perché Salerno non abbia ancora un Pronto Soccorso decente. Un mese di astinenza dal gol, anticipato costantemente da difensori di Serie C. Ma stiamo scherzando? Questo doveva essere l'attaccante navigato, invece sembra un marinaio alla prima tempesta. Cambio tardivo di Raffaele, che probabilmente sperava nel miracolo come i fedeli a San Matteo.

Ferrari 6 - Entra e conquista con esperienza il rigore della vittoria. Anticipa Florio che poi lo colpisce in faccia, ma l'arbitro fischia rigore e l'Altamura ha finito le card per chiedere un controllo. Furbizia da vecchio volpe, quella che serve in questa categoria dove non si regala nulla.

Achik 6 - Il suo ingresso vivacizza una manovra fin lì più lenta di un camion in salita sulla Costiera. Porta un po' di freschezza, come un sorbetto al limone dopo una cena pesante. Bene così, continua a crescere.

Varone, Frascatore e Quirini SV - Entrano al 97' quando la partita è già finita e il pallone pesa come un macigno. Troppo poco tempo per giudicarli, come cercare di capire il finale di un film entrando al cinema negli ultimi due minuti.

Raffaele 5 - Tre punti e primo posto, certo. Ma l'analisi va oltre un dato che ci fa piacere come trovare dieci euro nella tasca dei jeans lavati. Troppi cambi di modulo stanno creando più confusione della rotonda di Mariconda nell'ora di punta. Preparazione fisica approssimativa, cambi di ruolo continui, gioco più approssimativo di un muratore al primo giorno di lavoro. Mister, abbiamo vinto, ma così facciamo apparire l'Altamura una minaccia continua quando dovevamo dominarli in surplace.

Voto 10 ai tifosi granata che resistono con più tenacia di un'unghia incarnita. Soffrono, invecchiano di dieci anni a partita, ma continuano a seguire questa Salernitana come se fosse l'amore della loro vita. Perché alla fine, vincere soffrendo in Serie C è come mangiare una pizza fritta a casa di tua suocera: tecnicamente ti stai nutrendo, ma ti rimane il dubbio che altrove sarebbe stata molto più buona.

E ora sotto col prossimo match, che questa squadra ha più bisogno di certezze tattiche di quanto Salerno abbia bisogno di parcheggi. Forza Granata, ma per la miseria, iniziate a giocare come vorremmo! Che a questo punto pure mio nonno di 87 anni che gioca a scopone scientifico al bar ha più schemi di questa squadra.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 16 novembre 2025 alle 18:00
Autore: Giovanni Santaniello
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