Quanto sta accadendo in questo mese riporta alla mente un recente episodio che ha coinvolto un'altra squadra campana. Ricordate Benevento-Cagliari, stagione di serie A 2020-21? I giallorossi, seppur in grande difficoltà, erano in vantaggio per 1-0 e, dunque, a un passo dalla salvezza. Nella ripresa Doveri fischiò correttamente un calcio di rigore per la strega, salvo poi revocarlo su indicazione di Mazzoleni. Quello che, la settimana prima, aveva annullato un gol al Napoli agevolando indirettamente l'1-1 finale dei rossoblu.

Quell'episodio, palese, scatenò il putiferio: Vigorito alzò la voce in conferenza stampa ("Quando vogliono affossare il Sud mandano Mazzoleni, le tv nazionali non danno spazio alle piccole realtà ed è una vergogna" una delle frasi più "forti"), Foggia andò muso a muso con il fischietto bergamasco, tifoserie di tutt'Italia invasero i social rimarcando il danno subito dal Benevento. Troppo netto quel rigore da immaginare che il VAR richiamasse Doveri al monitor inducendolo ad un dietrofront tuttora inspiegabile e che, come detto, costò carissimo alla formazione del grande Pippo Inzaghi.

Tutto talmente chiaro, talmente lampante da indignare chiunque ami questo sport, ma che ha voglia di credere (a costo di auto-convincersi o di mettere le fette di prosciutto davanti agli occhi) che non esistano fattori imponderabili tali da indirizzare i risultati. Per la serie "facciamo finta che calciopoli non sia mai esistita e che la Juventus sia stata vittima di un complotto nazionale.

 Ma se, ora come all'epoca, ci sono milioni e milioni di appassionati che credono che alla base di tutto ci sia stata la voglia di non far retrocedere in C la Sampdoria siamo a cospetto di un bivio: o siamo tutti folli e malpensanti (e ci può stare, ci mancherebbe) o il calcio italiano è talmente poco credibile che anche agendo nel rispetto delle leggi ci sarà sempre una maggioranza di persone che vedrà il marcio. In fondo, ai vertici della FIGC, c'è ancora un dirigente che ha fallito la qualificazione ai mondiali, che ci ha propinato un Europeo imbarazzante, che non ha attuato nessuna delle riforme annunciate, che non ha risanato un calcio indebitato fino al collo bocciando però la multiproprietà che era valida soluzione, al punto che la Salernitana nel 2021 era vista come il male dello sport italiano pur avendo bilanci attivi e in ordine, senza fondi di dubbia provenienza o scappatoie di alcun tipo.

Non ci vuole il principe del foro per rendersi conto che è anomalo scoprano i problemi del Brescia il 18 maggio per una indagine partita a dicembre, che sono state violate diverse norme dello statuto della Lega B, che fissino date a piacimento senza tener conto delle udienze ancora in corso, che la Salernitana sia la vittima sacrificale, che c'è chi si è salvato con un rigore inesistente e contro chi ha messo le riserve delle riserve e non meritava di mantenere la categoria senza almeno giocarsi lo spareggio. E' evidente che la Samp in C sarebbe un problema per chi aveva basato il piano di ripianamento delle perdite su un ritorno in A che non c'è stato.

E' evidente che Bedin abbia oggi confermato di essere quantomeno poco coerente, visto che il 18 maggio bloccò un playout senza deferimenti "perchè ci sono indagini in corso" mentre oggi ufficializza le date playout con il TFN che si deve pronunciare sui ricorsi della Salernitana. Tutto, ripetiamo, troppo strano, troppo anomalo, troppo illogico, con le tifoserie storicamente rivali che augurano ai granata di salvarsi e di dimostrarsi più forti di chi, dopo aver costretto a chiudere con due trasferte su due (altra forzatura, per usare un eufemismo), vuol spingere il cavalluccio verso quella categoria che, lo ribadiamo, dovrebbe appartenere senza se e senza ma alla Sampdoria. 

Chiosa dedicata a un pensiero sulla diserzione. A pelle verrebbe voglia di spegnere le tv, non fare il biglietto, dedicare il fine settimana alle famiglie e chiudere anche i siti e le tv, visto che si parla di uno sport che non è più uno sport. Ma danneggiare il danneggiato a che gioverebbe? Salerno ha protestato, ha espresso lo sdegno con sit-in e striscioni, ha cantato contro Gravina (che però, pur di andare contro i romani, fu ringraziato nel 2021), ma può togliersi un unico, grande sfizio: mandare in serie C la Sampdoria per la seconda volta in un mese, vincere contro tutto e tutti e far prevalere il merito sportivo.

Se la società avesse immaginato un'azione forte e clamorosa, con tutti i rischi del caso, saremmo stati i primi a spingere affinché non si giocasse e si restasse simbolicamente fuori lo stadio. Ma visto che si gioca prendiamoci la serie B e poniamo fine a questa farsa. Arbitri permettendo. Perchè la doppia finale col Verona del 2011 qualcosa purtroppo lo ha insegnato. E, pur senza la controprova, ci chiediamo: se al terzultimo posto ci fossero state Salernitana, Cittadella o Carrarese avrebbero avuto tutta questa rapidità nel "fare giustizia" e nel "garantire la regolarità" di uno dei campionati...più falsati di sempre?

Sezione: Editoriale / Data: Gio 12 giugno 2025 alle 00:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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