La Salernitana ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro la sospensione del playout con il Frosinone, arrivata il giorno prima del match d'andata previsto il 19 maggio. Il club campano aveva presentato ricorso già al Collegio di garanzia del Coni e poi al Tribuna Federale Nazionale, entrambi rigettati e che hanno portato quindi alla disputa del playout con la Sampdoria oltre un mese dopo la fine del campionato, causando la retrocessione in Serie C.

Uno stop al match con il Frosinone arrivato dopo la conclusione delle indagini della Procura Federale sul Brescia ma senza presupposti giuridici, dato che non c'era alcun deferimento nei confronti dei lombardi in quel momento, tale da giustificare un rinvio di una partita a 24 ore dal fischio d'inizio. Il rinvio tra l'altro è stato deciso dal Presidente della Lega B Paolo Bedin senza una delibera dell'Assemblea o di un Consiglio Direttivo. Non c'era tra l'altro nessuna sanzione nei confronti delle rondinelle, arrivata solo dieci giorni dopo la prevista disputa del playout.

Giocare dopo 40 giorni poi ha alterato la competizione, incidendo sulla regolarità dello spareggio. Nel 2019 il Tar diede ragione al Foggia, che pure aveva presentato ricorso, perchè la Lega non poteva modificare il calendario senza decisioni definitive e in modo unilaterale, con una sorta di eccesso di potere. In quel caso non fu disputato un playout 'alternativo' come questa volta e si giocò quindi quello previsto dalla classifica (granata contro il Venezia). La Salernitana punta quindi all'annullamento del provvedimento del 18 maggio e alla disputa del playout inizialmente previsto, cioè quello col Frosinone, Dato però che siamo fuori tempo massimo, l'unica alternativa possibile è quella del ripescaggio in Serie B. Dopo la battaglia con la giustizia sportiva quindi la Salernitana si prepara a quella ordinaria, prima al Tar e poi nel caso anche al Consiglio di Stato. 

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 29 giugno 2025 alle 13:00
Autore: Lorenzo Portanova
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