La Salernitana vuole il girone B. Non quello meridionale, troppo caldo, troppo passionale, troppo... meridionale. Meglio il centro Italia, dove evidentemente i tifosi granata potranno godersi trasferte bucoliche tra Umbria e Marche, magari con tanto di degustazioni enogastronomiche nel post-partita.

La motivazione ufficiale? Questioni di ordine pubblico che scaturirebbero dalle trasferte contro Catania, Reggina e compagnia cantante. Tradotto: i nostri tifosi sono troppo focosi per il Sud, meglio mandarli a scorrazzare al Nord. Una sorta di erasmus calcistico a rovescio.

Perché scegliere il girone più difficile quando puoi optare per quello naturale? Semplice: in casa Salernitana hanno evidentemente deciso che soffrire è meglio quando lo si fa con classe. Il girone B è considerato una "Serie B2" per competitività, mentre il C è tradizionalmente "il più caldo" ma più abbordabile e geograficamente logico.

È un po' come chiedere di sostenere l'esame di matematica al posto di quello di educazione fisica perché "così almeno, se ci bocciano, facciamo bella figura". Una logica che sfugge ai più, ma che evidentemente ha conquistato i dirigenti granata.

Il bello è che, mentre si preoccupano dell'ordine pubblico nelle trasferte del Sud, dimenticano che il vero disordine è stato creato in casa propria con una gestione che ha trasformato una squadra di Serie A in una meteora di Serie B, ora destinata ai fasti della terza serie.

La Salernitana cerca la via di fuga geografica mentre dovrebbe cercare quella della programmazione seria. È come pretendere di curare il mal di testa cambiando cuscino invece di smettere di sbattere la testa contro il muro.

Reduce da una retrocessione traumatica e da due stagioni fallimentari, la società granata ha bisogno di certezze, non di scommesse geografiche.

Il sospetto è che, quando arriveranno le prime sconfitte contro le corazzate del girone B, qualcuno si ricorderà improvvisamente che questa sarà stata l’ennesima scelta infelice. Ma allora sarà troppo tardi per il rimpianto.

Scegliere l’avversario come al ristorante: “Oggi mi sento coraggioso, prendo il menù impossibile”. Peccato che poi il conto lo paghi sempre la tifoseria.

E poi c'è un piccolo dettaglio: quelle folle di tifosi granata in giro per l'Italia temo non ci saranno più nel prossimo campionato. Dopo anni di promesse tradite e sogni infranti, gli spalti finiranno per svuotarsi e il problema dell'ordine pubblico si risolverà da solo: difficile creare disordini quando gli unici presenti saranno quattro gatti e il dirigente accompagnatore.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 28 giugno 2025 alle 08:30
Autore: Giovanni Santaniello
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