Paulo Sousa e Morgan De Sanctis a lavoro per la nuova stagione. Sembrerebbe una cosa scontata, ma di fatti scontata non lo è. E noi ne siamo testimoni, dopo quanto avvenuto tra Davide Nicola e l'attuale diesse granata: una squadra allestita in maniera non omogenea, con evidenti disallineamenti tra volontà tattiche e obiettivi societari. Risultato? Una squadra non da 3-5-2, con solo due esterni di ruolo acquistati (Bradaric e Sambia) e nessuna alternativa. Stessa cosa per la difesa a tre, dove di difensori di ruolo nella difesa a tre forse di fatto c'era solo Gyomber, già marchio di fabbrica. Nella passata stagione abbiamo assistito anche a tante richieste del tecnico Nicola, Djuricic ad esempio, o la conferma dei vari Djuric e Verdi, non accontentate dallo staff societario, per diversi motivi che non stiamo qui a replicare. 

Quest'anno i presupposti sono diversi: la programmazione c'è e sembra essere partita sotto i migliori auspici, con un diesse allineato al tecnico e pronto ad esaudire le sue richieste, ovviamente con il veto del patron Iervolino. Ed allora sotto con la programmazione: Sousa chiede un difensore d'impostazione per la sua difesa a tre, qualche esterno in più come alternativa a Mazzocchi e Bradaric, un trequartista brevilineo da combinare con Candreva a supporto dell'attacco e una prima punta in sostituzione di Piatek (sempre se resterà Dia). Una bella lista della spesa che De Sanctis avrà il compito di soddisfare nel miglior modo possibile. Qualche cessione ci sarà sicuramente: Dia, Coulibaly e Mazzocchi i più richiesti, ma occhio anche a Bradaric. C'è infine la questione Bonazzoli: voluto da Iervolino, bocciato prima da Nicola e poi da Sousa, in maniera definitiva. Federico va piazzato e va soprattutto recuperato l'investimento, almeno in parte: alla Lazio come vice-Immobile, o al Verona/Spezia/Empoli come futuro bomber, Bonazzoli lascerà la casacca granata, dopo un anno con molte ombre. 

Ci aspetta una sessione di mercato scoppiettante ma serena, anche perchè Sousa, lo abbiamo conosciuto, parla poco e parla bene: pochi concetti, chiari e precisi, quasi direttivi e unidirezionali. Sono queste le sue prerogative affinchè possa restare e costruire un progetto importante per innalzare ancora di più l'asticella della Salernitana, come Iervolino professa da tempo. Lasciamo spazio e modo di fare agli esperti e prepariamoci a vivere un'altra estate da protagonisti e un'altra stagione da vincitori. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 08 giugno 2023 alle 00:00
Autore: Roberto Sarrocco
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