Questa mattina la Salernitana ha svelato le sue strategie. Nessun nome altisonante tanto per galvanizzare la piazza, basta triennali a calciatori in avanti con gli anni, in rosa gente affamata e che veda Salerno come un fondamentale punto d'arrivo, riconferma di alcuni elementi che non sono riusciti ad esprimersi per quelle che sono le effettive qualità. Se con Stefano Colantuono i risultati sono arrivati a prescindere dalle prestazioni, con Angelo Gregucci molti giocatori hanno vissuto una clamorosa involuzione anche a causa di una errata collocazione tattica. Il presidente Claudio Lotito, in merito, è stato chiarissimo: "Probabilmente ci sono stati allenatori che non erano proiettati al futuro nel lavoro quotidiano con i singoli giocatori, talvolta ci sono state anche collocazioni in campo non confacenti alle caratteristiche dei giocatori. Con l'attuale guida tecnica siamo convinti possa esserci un miglioramento anche sotto questo aspetto". 

Tradotto: la proprietà è convinta che un gioco corale possa esaltare anche le caratteristiche di chi è stato contestato a lungo l'anno scorso. I primi pensieri vanno a Lamin Jallow e Luca Castiglia: il primo ha obiettivamente deluso pur giocando in modo opposto alle sue peculiarità, il secondo era ombra di sè stesso e gli si chiedava un lavoro in fase di non possesso al quale non era abituato. Un modulo passivo certo non ha aiutato nemmeno Milan Djuric e Akpa Akpro, occhio anche alla posizione di Francesco Orlando che sarebbe perfetto per il 3-4-3. Nell'ottica di un riscatto si valuta anche il ritorno di Djavan Anderson, uno che certo non può aver dimenticato come si gioca dopo un anno ottimo al Bari. Del resto tutti eravamo convinti un anno fa che la Salernitana potesse concorrere per i play off da protagonista. In fondo quella rosa non era così scarsa, forse un allenatore come Ventura potrebbe far scattare in tanti la molla che mancava...

Sezione: Mercato / Data: Gio 11 luglio 2019 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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