Il Brescia non condivide le motivazioni della sentenza del Tribunale Federale Nazionale per la penalizzazione di otto punti (quattro da scontare nel campionato appena concluso). Le rondinelle promettono quindi battaglia, a iniziare dal processo d'appello. Il problema è l'inadempienza sul pagamento dei contributi Inps e delle ritenute Irpef, che i biancazzurri ritengono di aver pagato tramite credito d'imposta acquistato dalla società Alfieri SPV di Milano, che si è poi volatilizzata. Per l'Agenzia delle Entrate quei crediti sono risultati inesistenti e il Brescia quindi inadempiente: "Siamo stati truffati" aveva detto il presidente Massimo Cellino, che ha denunciato sia l'amministratore del Gruppo Gianluca Alfieri che il commercialista della società. Nelle motivazioni della Figc emerge chiaramente che sarebbe bastata una visura camerale per evitare la truffa.

E che è un comportamento molto grave non aver vigilato sulla situazione. A rispondere è l'avvocato Giorgio Altieri, uno dei legali scelti dal club lombardo: "Prendiamo atto della sentenza ma non la condividiamo. Presenteremo appello con motivazioni molto ferme". Il Brescia vuole far riconoscere la correttezza del proprio operato ma i tempi sono ristretti: "Avremmo avuto diritto ai tempi di difesa previsti dalle normative federali? Senz’altro. Non quelli ordinari, non li abbiamo mai chiesti, ma non così compressi. La sintesi della nostra discussione poi non ci rende giustizia di quello che abbiamo detto il 29 maggio. Se avessimo avuto più tempo alcuni argomenti li avremmo scritti. Va detto che abbiamo fatto alcune eccezioni molto delicate e di rilievo ribadite in discussione. Ma non c’è stata alcuna risposta. E a una prima lettura della sentenza, non trovo alcune risposte che abbiamo chiesto".

Massimo e Edoardo Cellino sono stati truffati ma il Tfn li ha riconosciuti comunque colpevoli. Un altro punto-cardine della difesa del Brescia è la differenza con i casi degli ultimi anni. Per la società biancazzurra non si può parlare di omesso versamento dei contributi Inps e delle ritenute Irpef. Il versamento risulta regolare per l’Agenzia delle entrate, è agli atti. Altre società, volontariamente o perché non potevano, non hanno versato nulla, nella stagione che si sta concludendo Triestina e Ternana in Serie C sono state penalizzate per omesso versamento.

"Non hanno compreso le nostre tesi difensive. Proveremo a spiegarle meglio in appello" rimarca Altieri. "Apprendo che avendo prodotto delle memorie scritte difensive, le norme sul diritto di difesa da noi richiamate a tutela di quel diritto sarebbero state rispettate. E si aggiunge che si tratta di un procedimento informale. Peccato che non sia così, soprattutto quando si irrogano sanzioni che possono avere conseguenze devastanti per le società che le subiscono". Il Brescia quindi non ha intenzione di arrendersi e andrà fino in fondo. Dopo la Commissione d’appello federale, l’ultimo grado della giustizia sportiva è il Collegio di garanzia del Coni. Poi, se il verdetto dovesse essere ancora negativo, si passerà alla giustizia ordinaria: il Tar ed eventualmente il Consiglio di Stato.

Sezione: News / Data: Dom 01 giugno 2025 alle 11:00 / Fonte: bresciaoggi
Autore: Lorenzo Portanova
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