Alla fine sta per trovare ufficialmente attuazione quel che rischiava di rimanere una semplice enunciazione teorica priva di qualsiasi risvolto sostanziale: il ds della Salernitana Morgan De Sanctis, calcisticamente e professionalmente parlando, "morirà insieme" ad un tecnico della Bersagliera sollevato dal proprio incarico. Questa circostanza, dopo non essersi verificata in occasione dell'esonero di mister Davide Nicola, starebbe per verificarsi, procrastinata di qualche settimana, in occasione del "ringraziamento" di mister Paulo Sousa. Il buon Morgan, da settimane sotto un fitto tiro incrociato, sarebbe in procinto di essere rimosso dalla carica di direttore sportivo della Bersagliera, dopo essere già stato ampiamente ridimensionato dalla proprietà nei giorni precedenti. Ma chi potrebbe effettivamente subentrargli nel delicato ruolo di ds a Salerno?

La società capeggiata da Danilo Iervolino starebbe portando avanti un serrato casting, che però non vedrebbe al vaglio del patron di Palma Campania nomi illustri del calcio nostrano come Pierpaolo Marino e Walter Sabatini e nemmeno i collaudati, ma meno attempati, Petrachi e Bigon. Nelle ultime ore sembrava aver scalato posizioni nella hit parade granata il nome di Faggiano, ma, benchè la candidatura dell'ex Sampdoria resti in piedi, la società granata valuta alternative. La novità vera del momento potrebbe essere un'altra e sicuramente sarebbe idonea a dividere la tifoseria, e forse pure gli addetti ai lavori, e risponderebbe al nome di un ex calciatore del cavalluccio marino, Pasquale Foggia.

Il figlio d'arte del bomber Ciccio, napoletano verace del rione Traiano, andrebbe, in caso di fumata bianca con il club di Iervolino, a ricostituire all'ombra dell'Arechi una premiata coppia con l'attuale allenatore della Salernitana Filippo Inzaghi. I due, infatti, hanno lavorato insieme a Benevento alla corte del munifico patron sannita Oreste Vigorito, dove fu proprio il ds partenopeo a scegliere il trainer piacentino per la guida dei giallorossi campani. Per l'ex folletto della Lazio e della Nazionale azzurra la carriera da direttore sportivo è iniziata al Racing Roma per poi svoltare con il passaggio al Benevento, appena retrocesso dalla serie A e con ambizioni di immediato ritorno nel Gotha del calcio italiano. Una sfida difficile per Foggia e per Inzaghi e che nascondeva molte insidie ma il cimento alla fine si rivela un grande successo ed un potenziale trampolino di lancio nel calcio di vertice per il primo e di rilancio per il secondo. 

Il Benevento della premiata ditta non solo domina la cadetteria macinando record su record, ma produce un calcio offensivo e virtuoso e, soprattutto, lancia diversi giovani e consente cospicue plusvalenze al club sannita. Un exploit significativo che valse elogi a iosa per Pasquale Foggia e che pareva avere un degno e più prestigioso prosieguo nel successivo anno di serie A del club di Vigorito. I giallorossi, tuttavia, dopo i primi cinque mesi trascorsi a veleggiare lontanissimo dalla zona retrocessione e non scevri di soddisfazioni, come il trionfo dello Juventus Stadium contro i bianconeri, incapparono in un autentico tracollo, inanellando sconfitte in serie fino a trovare una dolorosa caduta in serie B. La parabola discendente del dirigente napoletano non si conclude tuttavia qui, bensì prosegue fino all'esonero da parte del Benevento, che giunge nella stagione 2022/23 con gli stregoni sul fondo della classifica di serie cadetta. 

Il primo Foggia per ideologia e rendimento potrebbe fare propendere per un buon consenso, ma gli ultimi anni negativi e una sorta di incapacità a gestire le difficoltà indurrebbero, invece, a depennare il suo nominativo tra i papabili all'ambita poltrona di ds della Salernitana. In caso di ingaggio di Foggia, quale versione andrebbe in onda a Salerno? Ma soprattutto un dirigente che non ha dimostrato di avere carisma ed esperienza per invertire una rotta pericolosa nel Sannio potrebbe mai riuscire a farlo con i granata in una piazza sempre più in ebollizione? La sensazione è che alla Salernitana del presidente Iervolino serva ben altro nella situazione in cui ad oggi si versa. La scelta è delicata e non si può sbagliare e non è del tutto esclusa, sebbene remota, l'ipotesi di permanenza forzata di De Sanctis qualora non si addivenisse all'accordo con un professionista più esperto e carismatico del romano.

Sezione: News / Data: Lun 06 novembre 2023 alle 23:30
Autore: Raffaella Sergio
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