Non solo per le decisioni pro Sampdoria e per l'interpretazione quantomeno "soggettiva" delle regole. Questi playout sono stati falsati da tutta una serie di situazioni che hanno costantemente penalizzato i granata. I 33 giorni di stop in un momento di grande entusiasmo e con 30mila persone pronte a invadere l'Arechi, un Frosinone che all'epoca era in calo (e ricordiamo tutti come ha vinto a Sassuolo), Marino che aveva trovato la quadratura del cerchio nelle due fasi e una squadra che iniziava anche a giocare benino. 

E poi l'arbitraggio di Aureliano, la spaccatura dei tifosi, la Samp rivitalizzata da quanto deciso in sede di giustizia sportiva e, per non farci mancare nulla, l'intossicazione alimentare. In attesa di capire quali saranno i risvolti legali di una vicenda che ha fatto parlare l'Italia e i tg nazionali, è evidente che far giocare le squadre domenica sera sia l'ennesima forzatura. Quel che conta è chiudere i campionati nei tempi previsti, con la differenza che si può rinviare sine die in attesa di riammettere i retrocessi agli spareggi, mentre si va oltre di appena 48 ore quando ci sono atleti che faticano ad allenarsi.

Tantissimi esperti si sono espressi in questi giorni di grande caos e tutti concordano su un aspetto: bisognava giocare la prossima settimana. Tra recupero fisico, idratazione, inserimento graduale in gruppo e aumento dei carichi di lavoro occorrevano almeno 7 giorni, e invece la Salernitana si presenterà in campo con almeno 8 giocatori in apnea e che potranno essere convocati soltanto con il placet di chi ha avuto la possibilità di visitarli e di curarli lunedì notte. In teoria un dottore potrebbe anche non dare l'ok ritenendo che scendere in campo con 30 gradi per una performance che prevederà un enorme dispendio di energie psicofisiche sia controproducente. E indovinate chi ne sta traendo vantaggio?

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 20 giugno 2025 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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