Si è sempre detto che un portiere che fa la differenza è quello che rende apparentemente semplici le cose difficili garantendo un rendimento sufficiente e costante per tutto l'arco della stagione. Ricordate Gori? Poco appariscente, ma tremendamente concreto. Tra i pali come nelle uscite, un valore aggiunto imprescindibile per la Salernitana che poi vinse il campionato prevalendo nel testa a testa col Benevento.

La continuità di rendimento non è purtroppo la caratteristica principale di Antonio Donnarumma che, ieri, è stato probabilmente il peggiore in campo nella debacle del Vigorito. Già sulla prima rete ci sono le sue responsabilità, visto che il corner letale scaturisce da un malinteso con Frascatore. Il pipelet granata, prodigioso su Tumminello ma a gioco fermo, è stato poi poco reattivo sia sul secondo gol, sia sull'autorete di Capomaggio. Il 4-1, invece, è quasi tutto farina del suo sacco: tiro debole e centrale di Lamesta, respinta goffa sui piedi di Tumminello e 4-1 che ha stroncato sul nascere tutte le speranze di rimonta. 

Anche la conclusione di Lamesta che è valsa il 5-1 definitivo non sembrava irresistibile, visto che il tiro non era nè potente, nè angolato. E poco dopo, con un'uscita avventata e completamente fuori tempo, solo un salvataggio sulla linea di Matino ha permesso alla Salernitana di non lasciare Benevento con un punteggio tennistico. Una serataccia, insomma. Dai miracoli con Casarano, Sorrento e Giugliano agli errori con Catania, Benevento e Cosenza: qual è il vero Donnaarumma?

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 02 dicembre 2025 alle 20:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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Caporedattore dal 2024
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