Con voce rotta dall’emozione e lo sguardo basso, il Direttore Generale del Cittadella, Stefano Marchetti, si è presentato in sala stampa dopo la retrocessione in Serie C della formazione veneta, arrivata con il ko interno contro la Salernitana:
“È il momento più brutto della mia carriera da dirigente. Sto male, faccio fatica ad accettare questo risultato. Provo tanta amarezza e tanto dispiacere: volevamo regalare la salvezza ai nostri tifosi.”

Un bilancio severo ma lucido, quello tracciato da Marchetti:
“È stata un’annata iniziata male e finita peggio. Se il Cittadella avesse fatto il Cittadella, si sarebbe salvato. Bastava poco. Era un campionato più semplice rispetto ad altri anni.”

Il dirigente non si nasconde e si assume ogni responsabilità:
“Ho fatto delle scelte, e alcune sono state sbagliate. Allenatori, giocatori, collaboratori: li ho scelti io. I numeri sono inesorabili e ci condannano. È giusto retrocedere, ci sono mancati i leader nei momenti decisivi.”

Marchetti sottolinea la delusione per non aver sfruttato il potenziale a disposizione:
“Abbiamo preso giocatori esperti per la categoria, come Diaw e Okwonkwo, che però non sono mai stati davvero in condizione. Ma con loro al meglio, tutti avrebbero pensato che il Cittadella si sarebbe giocato la salvezza, o qualcosa in più.”

Infine, uno sguardo amaro ai tanti rimpianti:
“La differenza l’hanno fatta le sconfitte di misura, gare che sembravano vinte e abbiamo buttato via. Potevamo salvarci anche solo giocando sempre come nel secondo tempo contro il Bari. Ma non l’abbiamo fatto, e oggi siamo qui a pagare.”

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 13 maggio 2025 alle 23:34 / Fonte: salernonotizie
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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