Continuano sui vari social network le dichiarazioni d'amore nei confronti della magica Salernitana. Sfogliando le varie pagine, mi sono imbattutto in un post su Facebook scritto dall'amico e grande tifoso granata Lucio Schiavone, tra l'altro discendente diretto di quel famoso "Schiavone" che nel 1919 fondò la Salernitana. Per rispetto, ma soprattutto con molta soddisfazione, riporto per intero il suo post:

"Non sono un amante di proclami e dichiarazioni d'amore via etere, i sentimenti li ho vissuti sempre come un qualcosa di intimamente personale. Un piccolo tesoro da curare e proteggere insomma.
Ho da sempre vissuto una sorta di intrinseca paura, una soggezione psicologica ad un superio estremamente votato al controllo, che anche nei momenti di festa legati alle piccole conquiste mi diceva, anzi, mi imponeva di evitare chiassose esternazioni che mostrassero il fianco al pubblico ludibrio. 
Aggiungiamoci poi la consapevolezza malinconica di quanto effimere siano le gioie della vita e completiamo cosi la quadratura del cerchio.
Ciononostante, dopo questo estenuante preambolo, voglio concedermi una piccola licenza, che si fotta Freud con tutto il Superio!
Bentornata mia Signora, bentornata sua Maestà! Ma la gioia è un piccolo esercizio quotidiano da esercitare di concerto con la memoria per assaporarne al meglio il gusto. Ed allora, oggi voglio anzitutto ricordare le lacrime di Verona, quando più che alla B sfumata per un soffio, pensavamo al futuro come ad un Leviatano, spietato e senza scrupoli. Niente società niente certezze, solo tanta rabbia a condire l'amore di sempre! Ricordo la tristezza di sentirsi alla mercee della marea, senza remi, con il culo su di una zattera che fa acqua da tutte le parti, a consolarci ancora le immagini, mai sbiadite, del nostro proverbiale quarto d'ora di celebrità. Quello della stagione dei fenomeni, dei Di Vaio, Gattuso, Vannucchi, Di Michele etc. per intenderci).
Poi la cordata Lotito-Mezzaroma, la serie D ed i campi di periferia. Ricordo la trasferta di Sora, stipati in quel settore ospiti, con la gioia di sempre, a sostenere una squadra "diversa".
Marchio colore e denominazione arriveranno in seguito. Forse un bene, forse un male, (personalmente sono contento di non aver visto la mia Salernitana praticare i campetti di Marino, Atletico Boville et similia).
Campionato vinto ed approdo in c2 non basteranno a sanare le ferite inflitte al cuore del tifo granata da chi pensava di cavalcare la tigre a proprio tornaconto.
Poi il ritorno del cavalluccio, la promozione sfumata col Frosinone ed infine, finalmente il campionato vinto e la consapevolezza che quel che affaristi e faccendieri hanno provato a distruggere è più forte di tutto. 
Ora torniamo a festeggiare, ricordando che se vinci sei di tutti, ma quando perdi sei solo Mia!
Ti amo Salernitana! ‪#‎sevinciseidituttiseperdiseisoloMia‬"

Bentornata sua Maestà
Sezione: Angolo del Tifoso / Data: Lun 18 maggio 2015 alle 12:00
Autore: Luca Scafuri
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