La miglior difesa… a volte è proprio la difesa. Possibilmente granitica. Che non regali nulla agli avversari. Che li faccia sudare e, magari, ricorra anche alle maniere forti. La nuova Salernitana non può prescindere dalla costruzione di un pacchetto arretrato composto da calciatori che sia nell’uno contro uno che con i movimenti di squadra, possano garantire una tenuta maggiore rispetto a quanto non sia avvenuto negli ultimi anni. 78 gol subiti in A nel 2021/22, 62 l’anno seguente, 81 nella stagione della retrocessione, 47 nel torneo di Serie B da poco terminato (male), senza contare la coda “velenosa” dei playout.

Quasi 300 gol al passivo, prendendo in considerazione anche le gare di Coppa Italia e le due di post-season con la Sampdoria. Un’enormità. L’ultima volta che la Salernitana ha incassato meno di un gol a partita è stata nel 2020/21: 34 gol al passivo, secondo posto alle spalle dell’Empoli e promozione in Serie A per i granata. Non è un caso, dunque, che il diesse Faggiano nel processo di costruzione dell’organico in vista della stagione del rilancio stia seguendo elementi di comprovata affidabilità nella fase difensiva.

I nomi che circolano, da Capuano a Matino, da Anastasio a Redolfi, fino a Casasola e Laezza, sono quelli di giocatori di categoria, forti fisicamente, alcuni esperti, altri che devono ancora dimostrare appieno il loro valore. Faggiano non se l’è sentita di proporre il rinnovo a capitan Gian Marco Ferrari e, di conseguenza, in attesa di piazzare gli esuberi (da Daniliuc a Lovato) dovrà individuare un leader attorno al quale costruire il reparto difensivo.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 07 luglio 2025 alle 17:30 / Fonte: liratv
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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