Allora, facciamo il punto della situazione: la Salernitana è retrocessa, giusto? Precipitata in Serie C dopo aver perso ai playout. Fine della storia, arrivederci e grazie.

Macché.

Iervolino e company si sono messi in testa che no, così non va bene. E hanno ragione da vendere, sia chiaro. Perché quando hai visto tutto quello che è successo quest'anno in Serie B, con il playout gestito peggio di una sagra paesana, a un certo punto il patron si è incazzato. E ha fatto bene.
La nostra amata Salernitana, è una squadra che ha il difetto di non arrendersi mai (che brutto vizio, vero?), ha commesso l'imperdonabile peccato di credere nella giustizia. Che audacia! Che presunzione! Come si permette di chiedere che le regole siano applicate in modo coerente e trasparente?

Quindi cosa fa la Salernitana? Ricorre. Al TAR, ai tribunali, dove capita. E giustamente! Perché se le regole le cambiate in corso d'opera, se fate e disfate come vi pare, poi non potete lamentarvi se qualcuno vi dice "aspetta, ricontrolliamo i conti".

Il risultato? Panico totale. La Lega B che fino a ieri procedeva spavalda ora si ritrova con un calendario che slitta come una saponetta bagnata. Un effetto domino che ha trasformato la seconda serie italiana in un campo minato, dove ogni passo potrebbe scatenare una nuova esplosione burocratica.
Ora, mentre la Salernitana combatte la sua battaglia legale con la determinazione di Don Chisciotte (ma con avvocati veri), la Lega si trova a fare i conti con un calendario che slitta come un ubriaco sul ghiaccio.

La frittata è fatta

E adesso tutti a piangere. "Uh, la Salernitana che rompe le scatole", "uh, i ricorsi che bloccano tutto". Ma scusate, chi è che ha combinato questo casino? Chi è che ha gestito la fine del campionato come se fosse un esperimento sociale?

Il bello di questa vicenda è che il TAR del Lazio ha sostanzialmente detto: "Ragazzi, questa non è una questione di iscrizioni, ma di singole partite". Tradotto dal burocratese: "Avete fatto una frittata tale che nemmeno noi sappiamo dove mettere le mani".

E così la Salernitana, colpevole di aver creduto che il calcio fosse ancora uno sport regolamentato, si ritrova a dover navigare tra ricorsi, controricorsi e tribunali vari, mentre la Lega B si gratta la testa chiedendosi come sia possibile che le proprie decisioni si siano trasformate in un boomerang così devastante.

La soluzione che nessuno vuole

Ora, non bisogna essere geni della matematica per trovare una soluzione per uscire da questo cul de sac. Ed è talmente semplice che fa male:
Serie B a 21 squadre. Così, senza tanti giri di parole.

"Ma non è previsto dal format!"

Ah no? E cosa era previsto dal format? Il casino dei playout a singhiozzo? Dai, non prendiamoci in giro.

Una Serie B a 21 squadre risolverebbe tutto in un colpo solo. La Salernitana resta dove merita di stare, la Lega si leva questo rospo dalla gola, e può iniziare a pensare al calendario senza aspettare la decisione del TAR, Consiglio di Stato o di altri tribunali che potrebbero arrivare a campionato iniziato (con che figura!). Come si fa a continuare a rimandare e sperare che il problema si risolva da solo? Perché non prendere una decisione coraggiosa e lungimirante?

21 squadre in Serie B non sarebbero la fine del mondo. Sarebbero, semplicemente, il riconoscimento che quando si commettono errori, la strada migliore è ammettere, riparare e ripartire. Non continuare a scavare la fossa sempre più profonda.

E qui devo dirla tutta: sono fiero di questa Salernitana. Perché in un mondo dove tutti abbassano la testa, ha avuto gli attributi per dire "no, così non va bene". E sta combattendo, con tutte le armi che ha a disposizione.

Il punto della situazione

Cari dirigenti della Lega Serie B, avete ancora tempo per trasformare questo disastro in un'opportunità. Potete passare alla storia come quelli che hanno saputo rimediare agli errori commessi con saggezza e lungimiranza, oppure come protagonisti di una telenovela infinita che farà perdere credibilità al calcio italiano.

La scelta è vostra. Ma ricordatevi: ogni giorno che passa senza una decisione definitiva è un altro giorno perso.

E il boomerang, prima o poi, torna sempre indietro.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 11 luglio 2025 alle 17:00
Autore: Giovanni Santaniello
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