Ochoa 5,5 - Non ha ripetuto le straordinarie prestazioni della scorsa stagione, quando era stato votato anche come miglior giocatore del campionato della Salernitana. Qualche errore (a Cagliari e Milano contro l'Inter) e molte incertezze soprattutto nella seconda parte di una stagione caratterizzata anche da alcuni infortuni e problemi fisici. E i soliti problemi in uscita, risaltati anche dalla mancanza di difensori forti di testa. Non ha mai tenuto la porta inviolata.
Costil 5,5 - Arrivato come dodicesimo si è comunque ritagliato uno spazio importante nel corso della stagione. Con lui in campo i granata hanno ottenuto gli unici due clean sheet in campionato. Come per il collega messicano, anche per l'estremo difensore francese alcuni errori come quello col Bologna all'Arechi e le incertezze sempre coi rossoblu nel match di ritorno.
Fiorillo 5,5 - Il voto sarebbe stato sufficiente se non fosse per l'errore madornale proprio all'ultima giornata contro il Milan, quando perde un pallone innocuo che spiana la strada ai rossoneri. Prima e dopo alcuni buoni interventi, nelle poche gare in cui gli è stata data fiducia.
Pierozzi 6 - L'unico acquisto azzeccato del mercato di gennaio. Arrivato su indicazione di Inzaghi per coprire il buco lasciato a destra dal partente Mazzocchi, si è riscoperto soprattutto difensore centrale di buon affidamento. Ha anche trovato il primo gol in carriera in massima serie, contro la Juventus all'Allianz Stadium.
Zanoli 4,5 - Voto che poteva essere anche più basso se non fosse per i due assist forniti contro Cagliari e Sassuolo. Arrivato con buone aspettative dopo i sei mesi positivi alla Sampdoria nello scorso anno, non ha saputo ripetersi con la maglia granata. In difficoltà in fase difensiva, aveva le qualità per dare un contributo importante in fase offensiva ma è apparso troppo timido.
Bradaric 5,5 - Un grande assist per Candreva alla prima giornata contro la Roma, poi tanta discontinuità, alcune buone prestazioni alternate ad altre molto negative. Resta comunque tra i meno peggio della retroguardia e in generale della rosa intera.
Sambia 5 - Non è un caso se ha avuto poco spazio con quasi tutti gli allenatori passati per Salerno negli ultimi due anni. Molto bene contro Juventus e Milan, malissimo nelle altre gare in cui è sceso in campo. La sensazione è che ha grandi qualità tecniche e balistiche, sembra anche migliorato difensivamente ma ha troppe pause e distrazioni anche all'interno di una stessa partita.
Gyomber 5 - Prima stagione negativa con la Salernitana dopo le tre ad altissimi livelli in cui era stato un vero e proprio baluardo della retroguardia. Annata compromessa anche da alcuni intoppi fisici che lo hanno tenuto fuori per tante partite.
Fazio 5 - Discorso simile a quello di Gyomber. Si è distinto solo nelle ultimissime giornate, a giochi ormai già fatti. Malissimo nella partita forse decisiva contro il Cagliari e tanti problemi fisici già dalla scorsa stagione.
Pirola 5,5 - Non si è ripetuto dopo i buoni sei mesi della seconda parte della scorsa stagione, non aiutato a dovere dai compagni di reparto, cosa fondamentale per un giovane. Tra i centrali resta comunque quello che ha commesso meno errori di tutti, confermando comunque di essere un centrale di prospettiva ma che deve ancora crescere tanto.
Manolas 5 - La sua esperienza parte benino ma poi una condizione fisica precaria lo fa affondare insieme a tutta la squadra. Scomparso dai radar nell'ultimo periodo.
Boateng 4 - In netta difficoltà atletica. Arrivato dopo essere stato fermo per 8 mesi si è messo a disposizione ma è andato subito in difficoltà, non reggendo i ritmi elevati del campionato italiano. Una serie di problemi fisici poi lo hanno tenuto quasi sempre fuori.
Pasalidis 5 - Unico calciatore di proprietà di quelli arrivati a gennaio. Non ha dato alcun contributo. Bene a Torino all'esordio poi molto impacciato nelle altre partite.
Pellegrino 4 - Male tutte le volte in cui è stato schierato, sia da centrale che da terzino sinistro a Bologna. Errori pesantissimi con l'Empoli e con la Fiorentina.
Maggiore 6 - L'arrivo di Pippo Inzaghi lo ha risvegliato. Da quel momento si è iniziato a vedere a tratti il centrocampista di La Spezia. Uno dei pochi a salvarsi in stagione. Quattro gol e tre assist, tutti nel 2024 quando è stato tra i pochi a crederci fino alla fine, provando a dare sempre il massimo in campo.
Coulibaly 4 - Tra le delusioni maggiori della stagione. Distratto, svogliato, nervoso. Non ha vinto costrasti, ha sbagliato tantissimo tecnicamente, non ha aiutato la difesa e non si è praticamente mai visto in fase offensiva.
Martegani 4,5 - Atteso tanto tempo in estate per la questione passaporto, ha deluso le aspettative. Male nelle rare occasioni in cui è sceso in campo, poco dinamico. troppo lento per il calcio italiano. Scomparso dai radar dopo il gol al Genoa di gennaio.
Legowski 5 - Voto che poteva essere più basso se non fosse per la giovane età come attenuante per le brutte prestazioni fornite in stagione. Al primo vero campionato, il giovane centrocampista polacco è apparso impacciato e spaesato. Potrà ancora crescere, le qualità non gli mancano ma gli serve esperienza.
Basic 5 - Poteva vestire la maglia granata già con Paulo Sousa, che lo aveva allenato al Bordeaux. Subito titolare dal suo arrivo a gennaio per dare fisicità e qualità ma è apparso troppo lento nonostante una buona tecnica di base. Male in fase offensiva, ci ha provato spesso dalla distanza non prendendo quasi mai la porta. A Torino contro la Juventus un clamoroso errore sotto a tu per tu col portiere bianconero, quando ha spedito il pallone sopra la traversa.
Gomis 4 - Come Basic, si è mangiato un gol a Frosinone da pochi passi e a porta vuota, è stato l'unico squillo di rilievo della sua esperienza in maglia granata. Un grosso 'in bocca a lupo' per il prosieguo della carriera dopo il malore avuto in casa.
Candreva 6,5 - L'ultimo a mollare, capocannoniere con 6 gol (più uno in Coppa Italia) e autore di sei assist. Ci ha messo la faccia, si è preso le responsabilità ma ha predicato spesso nel deserto. Indicative le lacrime di gennaio dopo la gara col Genoa, lì la Salernitana probabilmente è retrocessa e anche lui ha iniziato a non crederci più.
Kastanos 6 - Ci ha messo qualità (tre gol, record personale in A), grinta e impegno, tra i pochi della rosa granata. Poteva fare di più se non fosse stato per i due infortuni subiti a fine dicembre a Verona e poi a marzo in nazionale che ne hanno compromesso tutta la seconda parte di stagione.
Vignato 5 - È sembrato troppo leggero per la Serie A, eppure ai tempi del Bologna aveva fatto vedere buone cose. Si è poi perso tra Empoli, Pisa e appunto Salernitana. Nessuno squillo di rilievo quando gli è stata data fiducia.
Tchaouna 6,5 - Nota lieta della stagione. Ha ancora ampi margini di miglioramento, qualche volta si assenta dal match e pecca in continuità alternando grandi prestazioni a lunghe pause ma è l'unico che ha strappato l'occhio. Quattro gol di pregevole fattura, dribbling e assist.
Dia 3 - Comportamenti inaccettabili. Una grande delusione per una piazza che lo ha amato, lo ha eretto a idolo, gli ha dedicato un coro (cosa che capita a pochi). Ha risposto a tanto affetto chiedendo di andare via (una richiesta legittima come legittima la volontà della società di non volerlo cedere) e soprattutto non impegnandosi quando era in campo.
Ikwuemesi 4 - Inconsistente e inconcludente. Ha fisicità ma non ha saputo metterla al servizio della squadra. Lacune tecniche e inesperienza. E poi due errori pesantissimi contro Juventus e Napoli costati le sconfitte nei minuti finali.
Simy 5 - Inzaghi lo rispolvera in autunno dopo che Sousa lo aveva messo fuori squadra. Parte con un assist alla Sampdoria in Coppa Italia e un gol al Bologna in campionato, finisce con la doppietta di San Siro a Milan. Nel mezzo però solo impegno e nient'altro.
Weissman 4 - Esordio con gol poi solo corsa sfrenata a rincorre gli avversari. Nessun tiro in porta, che è quello che dovrebbe fare di base un attaccante.
Stefano Colantuono 5,5 - Sotto la sufficienza solo per le statistiche, con tre punti in nove partite per una media di 0,33. Ha trovato però una situazione già compromessa e in cui era difficile preparare le partite e motivare a dovere i giocatori. Eppure ha dato qualcosa alla squadra, apparsa comunque più quadrata in campo rispetto a quella vista con i precedenti colleghi.
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