Che non diventi argomento di distrazione di massa come lo fu a suo tempo la curva Nord, ma si sta facendo un gran parlare in queste ore della sentenza emessa questa mattina dal TAR. Posto che nessuno si aspettava una riammissione in serie B e che non eravamo noi ma gli avvocati del club a ostentare un certo pessimismo, era assolutamente immaginabile un rigetto in virtù del fatto che la Salernitana ha scelto di non ultimare l'iter sportivo andando, per saltum, direttamente presso i tribunali della giustizia ordinaria.

Perchè i legali granata hanno agito in questo modo? E' evidente che questa stucchevole vicenda - destinata a protrarsi almeno per un altro mese e mezzo, a prescindere dalla compilazione dei calendari prevista due giorni prima della pronuncia della Corte Federale d'Appello - lascia in eredità un vuoto normativo palese o, comunque, una situazione sulla quale non si può non fare una riflessione nell'immediato futuro anche per sgombrare il campo da ogni tipo di equivoco e retro-pensiero.

La domanda che tutti si pongono è la seguente: che senso ha prevedere due gradi di giustizia nominati dalla parte convenuta prima di poter far valere le proprie ragioni in sede ordinaria? In pratica: con quale fiducia la Salernitana, con l'impellenza di muoversi prima della disputa dei playout e nell'immediatezza della retrocessione, si sarebbe dovuta rivolgere a tribunali cui giudici vengono scelti da quella Federazione che è parte in causa e che è "rivale" della Salernitana in questa lunghissima battaglia?

I legali della Salernitana (a quanto pare con parere sfavorevole dell'avvocato Chiacchio che, progressivamente, è uscito fuori dal pool scelto da Iervolino) hanno dunque deciso di saltare alcuni gradi di giustizia endofederale auspicando una valutazione più oggettiva rispetto a professionisti rispettabilissimi e di grande competenza, ma che sono nominati direttamente dalla Federcalcio.

Ed è qui, forse, che c'è stato un piccolo cortocircuito. Una volta presa la decisione di rivolgersi al Collegio di Garanzia del CONI e poi al bisognava far leva non sulla questione "iscrizioni-ammissioni", ma sulla necessità di rivolgersi a un giudice imparziale che prendesse in considerazione l'annullamento del dispositivo emesso il 18 maggio scorso dalla Lega B con l'avallo della FIGC capitanata dal presidente Gravina.

Comunque vada a finire è evidente che il caso Salernitana abbia fatto emergere criticità di un sistema che ha stravolto quanto stabilito dalla classifica finale sulla base di una mera comunicazione di conclusione indagini, con il rinvio sine die non previsto dalle normative e Bedin che ha firmato quella nota in prima persona assumendosene le responsabilità senza convocare il consiglio direttivo come accaduto, ad esempio, nel giorno della scomparsa del Papal.

Ad ogni modo la Salernitana andrà a vanti, Il primo agosto si discuterà il ricorso alla Corte Federale d'Appello contro il TFN che, due settimane fa, ha dato torto alla società granata ritenendo che le autorità sportive abbiano agito nel rispetto delle leggi e per salvaguardare la regolarità del campionato. Se, come prevedibile, ci sarà un ulteriore rigetto ci sarà la possibilità di rivolgersi di nuovo al TAR e infine al Consiglio di Stato, con tempi che rischiano di essere inevitabilmente lunghi e stagioni che presumibilmente saranno già iniziate. Una confusione incredibile, insomma. 

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 10 luglio 2025 alle 15:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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